I terremoti sono eventi prevedibili?

par Mauro Guidi
mercoledì 15 aprile 2009

Il terremoto c’è stato, le vittime pure, i danni ingenti diffusi forse anche più del prevedibile. Le polemiche stanno nascendo, ma il vero problema dei problemi è: si poteva prevedere? o meglio, si potranno prevedere scosse sismiche del genere?

Il radon è un elemento chimicamente inerte (in quanto gas nobile), naturalmente radioattivo. A temperatura e pressione standard il radon è inodore e incolore

Vi sono da diversi anni alcune ricerche che studiano come poter utilizzare la misurazione dell’incremento di emissione di radon come precursore sismico, in quanto la sua emissione in atmosfera è fortemente influenzata dalla conformazione geologica, e in caso di variazioni di pressione o di movimenti delle faglie si è notata una variazione delle emissioni del gas.

Proprio l’impiego del radon come precursore sismico è stato al centro di una polemica nell’ Aprile del 2009 fra Giampaolo Giuliani, tecnico e ricercatore del laboratorio nazionale di fisica del Gran Sasso, e Guido Bertolaso direttore della protezione civile. Giuliani, studiando il fenomeno dal 2001 e osservando i livelli di radon nel sottosuolo, aveva lanciato un allarme sismico, sebbene non avesse previsto con esattezza né il luogo né la data dell’evento, venendo denunziato in relazione all’ipotesi di reato di procurato allarme.

In pratica la maggior parte dei geologi ritengono poco affidabile questo parametro derivato dall’innalzamento del radon in atmosfera dal momento che talvolta in alcuni forti terremoti non è stata registrata questa anomalia.

Ma mi sembra molto strano che illustri accademici del mondo della geologia non abbiano perlomeno letto le pubblicazioni del prof. Sergey Pulinets, vicedirettore del Centro di monitoraggio aereospaziale di Mosca, su Annals of Geophisical del 2007 ("http://adsabs.harvard.edu/abs/2008AGUFM.S52A..06O"), presentati inoltre nel dicembre 2008 all’American Geophisical Union. Il radon effettivamente si libera in atmosfera da 1 a 5 giorni prima di una scossa tellurica, ma talvolta non viene rilevato perché si distribuisce in maniera molto casuale e gli strumenti atti alla rilevazione non sono nel punto giusto. Ma a questo grave problema che rende di fatto l’osservazione così poco attendibile sembra che gli studi del prof. Pulinets abbiano dato una valida soluzione. Quando il radon si concentra in atmosfera si generano reazioni che causano un‘anomalia termica registrabile tramite satellite. In questo modo gli studi hanno presentato una rete di monitoraggio sismico per il Giappone e Taiwan con una media di 21 successi ogni 25 rilevazioni.

Quindi in conclusione: il radon annuncia un terremoto, il satellite lo può captare, ma i sismologi italiani per ora "nicchiano", aspettando ulteriori affinamenti di questa metodica.


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