I tempi straordinari della ricostruzione

par Luciano B. L.
martedì 18 agosto 2009

Dopo 130 giorni sono ancora alle platee di fondazione delle case promesse.
Se il "gatto e la volpe" non mantengono la metà delle cose promesse.

Ad Onna, il 15 d’agosto, ha detto: “Ecco, queste sono le casette che consegneremo entro settembre, addirittura con qualche giorno di anticipo sul previsto. Abbiamo fatto tutto questo a 130 giorni dal sisma, un record mondiale assoluto, un’impresa straordinaria, quasi magica” e, poscia: “Sono case immerse nel verde e sarà difficile che la gente a cui le assegneremo se ne vorrà andare via, dopo. Sono belle: calde d’inverno e fresche d’estate. Del resto sono case costruite vicino a dove abitavano e quindi la loro vita continuerà come prima". Mente? Come al 25 Aprile?
 
Ad Onna, per conto della Croce Rossa, le maestranze della Provincia di Trento stanno costruendo 91 “casette in legno”. Senza “intoppi”, il Presidente L. Dellai le avrebbe già consegnate agli sfollati del borgo. Altre costruzioni di questo tipo stanno sorgendo a Villa Sant’Angelo (47 casette), San Demetrio ne’ Vestiti, fraz. Stiffe (9 casette), San Demetrio Centro (21 casette). Sono una parte degli 800 M.A.P., ovvero dei “Moduli Abitativi Provvisori” donati da imprese, istituzioni, fondazioni ed associazioni. La Protezione civile, con il Vice-commissario De Bernardinis, ne sta ‘curando’ semplicemente l’esecuzione, poiché l’esproprio delle aree e la realizzazione delle platee di fondazione [che si vedono nelle immagini, ndr.] sono realizzate a cura dei Comuni. Ad onor del vero, stanziando 60 milioni di euro, la Protezione civile ha appaltato altri 1.500 M.A.P. per trovare “le soluzioni abitative, che dovranno sostituire le tende dei campi base e offrire un’abitazione temporanea a chi ha la casa distrutta o inagibile nei Comuni del ‘cratere sismico’, esclusa L’Aquila”. Non è noto lo “stato d’avanzamento dei lavori” descritti nel bando del 18 Giugno. Perché? Eppure, avevano previsto di ultimarne 750 dopo 30 giorni, successivi alla data di aggiudicazione della gara d’appalto.
 

A Cese di Preturo, poco dopo, ha affermato: "Ho visitato il primo appartamento finito ed è bellissimo. Consegnerò la prima casa il 4 settembre …” ed appresso: "Sono venuto qui per rispetto a tutti coloro che hanno rinunciato a un giorno di ferie per proseguire i lavori di ricostruzione". Lavori che procedono spediti. Anzi, in alcuni casi, c’è un anticipo di tre o quattro giorni sulla tabella di marcia”. Giura? Come sempre?

A Cese di Preturo, ed in altre 18 località attorno a L’Aquila, costruiscono le piattaforme antisismiche in ferro e c.a., atte a sostenere i carichi di un viadotto autostradale, ma reggeranno edifici a 3 piani, in legno, con struttura in ferro-legno, od in cemento. Per il Progetto C.A.S.E. ovvero i Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili”. La soluzione ponte tra i campi di accoglienza ed il ritorno nelle nuove abitazioni, per 15 mila abitanti. Sono per “i cittadini che dovranno attendere tempi anche lunghi per la ricostruzione dei centri storici” (vale a dire per “tutte le persone che hanno la casa distrutta o dichiarata inagibile dopo le verifiche”. Poi, la collettività ne deciderà l’utilizzo: residenze per studenti o sistemazioni turistiche. Ci saranno 4.290 alloggi, ma ben 7.264 nuclei familiari li preferiscono agli alloggi in affitto od al contributo per autonoma sistemazione. Dalle ore 24 del 13 agosto, nello “stato d’avanzamento lavori” della Protezione civile, si legge: piastre antisismiche previste 164, iniziate 144, terminate 114; edifici previsti 164, iniziati 67, completati 0 (zero!). Eppure i lavori sono stati appaltati fin dai primi di giugno. Nondimeno saranno spesi 110 milioni di euro per le piastre antisismiche e 316 milioni di euro per gli edifici (senza però conteggiare: ascensori, arredi ed opere di urbanizzazione). Ciononostante, fino alla fine di settembre, terranno ancora nelle tende circa 20 mila sfollati. Nonpertanto si risolverà a breve la sistemazione coatta negli alberghi e nelle case private per gli altri 30 mila. Non è l’inferno, ma come uscirne “a riveder le stelle”?


Leggi l'articolo completo e i commenti