I silenzi del Caimano [Le Origini dell’Impero]

par Roberto Ippolito
lunedì 25 ottobre 2010

Su 'Il Fatto Quotidiano' del 23 ottobre 2010 ho trovato un interessante rubrica "L'Orgine dell'Impero" dove si è parlato di come è nata la fortuna di Berlusconi.
 
Inizia raccontando quando i pm di Palermo, Ingroia e Gozzo il 26 novembre 2002, si recano a Palazzo Chigi per interrogare il Premier sull'origine della sua fortuna ma lui si avvale della facoltà di non rispondere, è legittimo quello che ha fatto ma da Capo di Governo sarebbe meglio essere limpidi e candidi
 
I pm non nascondono il loro rammarico nella requisitoria del processo Dell'Utri, si aspettavano che Berlusconi chiarisse alcuni 'buchi neri'. Dai 113 miliardi di lire, secondo l'accusa, di dubbia provenienza, confluiti nelle holding Fininvest, all'assunzione e destituzione del boss della famiglia di Porta Nuova ossia Vittorio Mangano.
 
I giudici nella sentenza Dell'Utri dov'è stato condannato a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa hanno detto che non è stato possibile né per l'accusa né per la difesa "risalire in termini di assoluta certezza e chiarezza all'origine, qualunque essa fosse, lecita od illecita, dei flussi di denaro investiti nella creazione delle holding Fininvest".
 
Ricordando anche che la perizia dell'accusa definisce "anormale" molte operazione del gruppo Fininvest negli anni 1975-1984. Il pentito Spatuzza in merito a questo ha sempre detto che i Graviano gli parlavano come se Fininvest fosse un loro investimento, come se fossero soldi loro, altri mafiosi hanno parlato di capitali mafiosi investiti nel Biscione attraverso Dell'Utri.
 
L'ascesa di Berlusconi comincia negli anni '60 con la Edilnord e una serie di società svizzere misteriose in favore delle quali il Cavaliere ha concesso fideiussioni personali o finanziamenti ottenuti dalla Banca Rasini di Milano, coincidenza ci lavorava il padre Luigi.
 
Una banca, che secondo Michele Sindona, serviva per il riciclaggio.
 
In una biografia dal nome "Le gesta del Cavaliere" di Paolo Maron vi è scritto: "Le città giardino di Berlusconi sono servite per far rientrare le valigie di soldi depositate in Svizzera... della ricca borghesia milanese, Berlusconi non ha mai voluto rilevare i nomi di chi lo ha finanziato..."

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