"I segreti della casta di Montecitorio" ecco il perché del "successo"

par Marco Barone
lunedì 18 luglio 2011

La scorsa notte ho notato due gabbiani litigare per un pezzo di pane.
Si beccavvano.
Si inseguivano per i borghi cittadini.
Emettevano strani versi.
Anche i gabbiani soffrono la fame.
Ma penso anche al degrado ed alla bellezza.
Due elementi contrastanti, non concilianti ma conviventi.
Penso per esempio a Trieste.
Splendida città di mare.
Ma è devastata da palazzi in rovina.
Da cartelli che indicano rischio caduta intonaci.
E tanta erba incolta per le rive nonché bottiglie di vetro disseminate per le vie principali.
Colto dal senso di indignazione, decidi di raccogliere le bottiglie.
Senza aspettare l'operatore di strada notturno.
Cosa voglio dire con ciò?
Che in questo paese vige il sentimento del giustizialismo e della giusitizia fai da te.
Chiaramente non è come raccogliere una delle tante bottiglie gettate da qualche vandalo per le strade della città.
E' un qualcosa di più profondo ed intenso.
Ed in tempo di crisi si litiga anche per un pezzo di pane.
Come i gabbiani.
 
Fase 1: tempismo.
Dopo poche ore l'approvazione della manovra finanziaria, con la condivisione massima politica istituzionale, che scarica i propri costi sui lavoratori, sui precari, sul ceto più debole della società, accade che nasce una pagina facebook che denuncia gli sprechi della Camera dei Deputati.
In tempo di crisi, in tempo di grandi moralismi e falso puritanesimo quale miglior occasione se non questa?
 
Fase 2: il gossip.
L'Italia è il paese del gossip, delle commedie delle telenovele.
Quanti anni sono che spopola Beautiful?
Ho perso il conto.
Ed allora ecco che viene inventata la storia del precario, dipendente di Montecitorio, licenziato, che renderà pubblici gli sprechi della Camera.
Svelerà strani misteri.
Svelerà i sacrileghi poteri.
Si crea l'attesa.
Il mistero.
Il dilemma.
Il dubbio.
La curiosità.
Ma nello stesso tempo si crea un personaggio, fittizio, senza nome e cognome, senza identità alcuna, che sfruttando l'ondata del precario senza lavoro, la sete di vendetta dovuta allo sfruttamento, la sete di giustizia, pubblicherà dati incredibili che non verranno neanche letti...
Talmente incredibili che in verità avevano trovato già diffusione con precedenti libri pubblicati in passato.
Libri che ovviamente non sono stati letti così tanto come ci si potrebbe aspettare.
Altrimenti non si comprende perché 160.000 persone e passa si collegano alla pagina facebook dei segreti di Montecitorio per leggere ciò che è stato già ampiamente diffuso.
Ma deve esser anche detto che questo personaggio, creato ad arte, si ispira, a parer mio, alla storia di Pietro I., ex portaborse che nel ‘90 fu licenziato dal socialista D. Potì e scrisse per rappresaglia un memoriale, Vita da portaborse, in cui narrava tutte le sue incombenze quotidiane e non solo.
 
Curiosità, dubbi, attesa, voglia di protagonismo e sfogo.
Molti, moltissimi commenti apparsi su quella pagina, inducono alla ribellione, all'incazzatura generale e così via.
Ma nello stesso tempo emerge un dato di gran rilievo.
Gli italiani non hanno memoria.
La velocità con cui corre il mondo, le non notizie, inducono a dimenticare.
E questa operazione ha avuto il pregio di riportar alla memoria ciò che era stato dimenticato.
Gli sprechi del palazzo.
 
Fase 3: social network e comunicazione e propaganda e guadagni...
Il denunciante, se così possiamo chiamarlo, diceva di aver ricevuto mail da facebook che lo intimava a chiudere la pagina. Ecco che allora apre un blog su blogspot, ma anche un profilo su twitter.
Dice che non sa bene come funziona il blog.
Io e il denunciante usiamo la stessa piattaforma.
E vi posso garantire che ha saputo ben impostare la pagina ed il blog.
Per uno che non sa come funziona blogger che dire?
Ha imparato in fretta... Ha imparato così bene che già spopola la pubblicità di Google Adsense. Per ogni annuncio cliccato lui ci guadagna. E più sono i visitatori più sono in guadagni.
 
Altra cosa che deve essere sottolineata è che è impensabile che abbia fatto tutto da solo. Repubblica, stranamente, lo pubblicizzava in modo incredibile.
E dovete sapere che le inchieste principali sul caso dei portaborse, sul loro stato di precarietà, sono state condotte proprio da Repubblica.
Basta fare una ricerca su internet ed inserire parola chiave "repubblica portaborse" e troverete molti articoli sul punto...
Coincidenze?
Sarà.
 
E' una operazione creata ad hoc, ben pensata ben preparata.
Lo scopo lodevole che ha avuto è quello di aver aiutato gli smemorati a ricordar la bassezza della politica italiana.
Ma anche quello di aver dato la possibilità a tantissime persone di ritrovarsi.
Di ritrovarsi in piena estate su facebook per sfogare la propria rabbia.
E non è assolutamente scontata come cosa.
 
Beh ovviamente è stata condotta da una chiara e precisa regia mediatica e non solo...
 
Ora dalla rete si dovrà passare alla realtà.
Altrimenti accadrà che passeranno pochi giorni e come per non magia, tutto finirà nuovamente nell'oblio, compresa l'indignazione.
Non ci si deve concentrare sul soggetto, ma sull'oggetto.
Sull'oggetto dell'operazione memoria.
La politica italiana.

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