I partiti, corporazioni politiche

par ARMANDO CAPPELLO
giovedì 11 settembre 2014

Le attuali “associazioni politiche”, che dovrebbero rappresentarci, trasfomarono il motivo della propria esistenza da “bene pubblico” a “bene proprio”.

Parlare senza sentirsi” e “Ascoltare senza prestare attenzione”: purtroppo sono posture diventate consuetudini, soprattutto tra i politici i quali, dopo, si nascondo dietro a modi di dire per riparare errori commessi; come quella del Presidente, candidata alla rielezione, che durante una intervista in diretta TV ha usato la frase “io ti do se tu mi dai” per spiegare il suo modo di governare il Paese, ossia uno scambio di favori tra due lati. Involontariamente, ha messo a fuoco l’andazzo politico mondiale di questi tempi.

C’erano una volta i Partiti che occupavano un proprio spazio político; in altre parole queste entità erano “aggregazione di persone, organizzate in associazione, che agivano con idee e intendi comuni e il cui obiettivo era il bene pubblico”; la sua etimologia viene dal latino e precisamente da PARTIRI (dividere) e PAR (parte).

Dal momento che non siamo piú governati per ideali (idee + Intenti), ma per interessi, significa che i Partiti si sono trasformati in Corporazioni, ossia “aggregazione di persone, organizzate in Associazione, che agiscono come se fossero un solo corpo e il cui obiettivo è il bene proprio”; anche in questo caso l’etimologia viene dal latino e precisamente da COPORIS (corpo) e ACTIO (azione).

Se io delego una persona a rappresentarmi nella ricerca del mio benessere, questo va a collidere con gli interessi dei miei simili che ricercano, a loro volta, il loro benessere. E questa postura crea violenza, perché ogni Associazione cercherá la propria meta in antitesi alle altre: partecipare alla gara elettorale, raggiungendo l’obiettivo político, è diventato un investimento pesante che, per questo motivo, deve essere remunerato. Affari sono affari e concepiscono l’avidità del Potere con lo scopo di accumulare più denaro possibile.

Per questo le attuali “associazioni politiche”, che dovrebbero rappresentarci, devono essere riformate in quanto trasfomarono il motivo della propria esistenza da “bene pubblico” a “bene proprio”.

 


Leggi l'articolo completo e i commenti