I nuovi BOt degli italiani

par Marco Marini
sabato 12 marzo 2011

L’improvvisa modifica del terzo Conto Energia nel contesto socio economico italiano attuale

Li hanno definiti i nuovi Bot degli Italiani, sono i pannelli fotovoltaici. Nella società del futuro ci può stare che al posto della cedola ci sia un microchip e siccome siamo un paese che non ha materie prime ma, in Europa, siamo quelli meglio esposti al sole, ci siamo ritrovati un salvadanaio in casa. In una società in cui il patrimonio conta sempre di più e le capacità sempre meno è bene attrezzarsi per tempo. Dopo tutto gli italiani lo sanno bene che quando il Governo sente odore di banconote in casa ci fa subito un pensierino e quindi tanto vale investire quei 4 soldi rimasti in qualcosa che non sia tassabile e cosa c'è di meglio di un bell'impianto fotovoltaico ?


Giusto o sbagliato che sia, sostenibile o meno, lungimirante o speculativo, la nuova passione del piccolo risparmiatore italico, il fotovoltaico, ha subito destato l'attenzione di chi ha un debole per l'odore dei soldi e in questo periodo si trova in crisi d'astinenza grave (il Governo, ndr) che è subito corso ai ripari chiudendo le stalle quando ormai però i buoi potrebbero esser scappati. Il blocco anticipato e senza congruo preavviso del terzo conto Energia operato per decreto dal Ministro Romani è di sicuro un provvedimento ai limiti della legittimità economica andando a modificare concretamente le regole del gioco a partita ampiamente iniziata ed è un provvedimento troppo frettoloso perchése cadesse il Governo prima che venissero emanati i decreti attuativi tutto il comparto si bloccherebbe causando ripercussioni gravi all'economia dell'intero comparto. E' anche un provvedimento alquanto ambiguo sotto diversi punti vista e in special modo per quanto riguarda la coerenza nel gestire e incoraggiare la sostenibilità dei progetti energetici del futuro sia nel settore privato, che della grande impresa che nel settore agricolo.

Rimodulare le tariffe in corso d'opera non è certo una bestemmia ma farlo senza preavviso e incidendendo nei progetti e piani di sviluppo già avviati a costruzione senza dare la possibilità di una marcia indietro scevra da perdite quanto meno finanziarie è davvero inconcepibile per un paese che dovrebbe far di tutto per attirare gli investitori.

Modificare gli equilibri del settore che più di tutti gli altri negli ultimi mesi sta dimostrando di potersi sviluppare in modo forte e stabile avrebbe fatto paura a qualsiasi ministro con un minimo di buon senso ma non a un ministro di questo Governo, forse perché il fotovoltaico mina alla base l'orgoglio di Berlusconi, mettendone in discussione lo 'splendore' e la 'potenza' ?


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