I media cialtroni e l’ingorgo cinese

par Mazzetta
venerdì 27 agosto 2010

La recente notizia di un mega-ingorgo su un’autostrada cinese offre un’ottima occasione per riflettere sulla sciatteria dei media.

A risaltare su tutto è l’annuncio dato da quasi tutte le fonti italiane secondo le quali, a sentire le autorità cinesi, il tratto di 100 chilometri interessato dall’ingorgo si sarebbe potuto liberare solo nel tempo di un mese. Ora, non occorre essere particolarmente versati in questioni di traffico, o conoscere la Cina molto bene, per capire che i poveri disgraziati intrappolati nel traffico avrebbero potuto rimanere bloccati per un mese solo se le autorità cinesi avessero blindato tutte le uscite e li avessero tenuti lì in punta di fucile.

Ma non basta, molti media, dall’autorevole Sole 24ore fino a un blog specializzato come Cinaoggi.it hanno tranquillamente affermato che auto e camion fossero incolonnati nell’autostrada che porta da Pechino al Tibet: "Migliaia di automobilisti sulla strada che collega Pechino a Jinin, in Tibet". Peccato che l’autostrada corra invece in direzione opposta, a Nord verso la Mongolia e non a Sud verso il Tibet. Jining in effetti si trova nella regione della Mongolia interna (cinese) e tutte le mappe mostrate da giornali e telegiornali mostravano un pezzo di strada che da Pechino puntava in direzione Nord-Ovest. Il record l’ha però stabilito il QN, che nello stesso articolo è riuscito scrivere prima: "Un ingorgo sull’autostrada che collega Pechino al Tibet ha causato una coda di oltre 100 chilometri" e poi "Il serpentone corre da Jining nella Mongolia centrale a Huaìan nella provincia dell’Hebei."

E l’ingorgo che doveva durare un mese? Beh... Quello è già finito, o credete ancora a certe sparate dei media? 

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