I leader dei neocatecumenali vivono nel lusso

par Paolo Borrello
venerdì 17 luglio 2015

Anche il secondo post che ho dedicato ai neocatecumenali ha suscitato critiche da parte di alcuni aderenti al movimento religioso guidato da Kiko Arguello (c’è chi preferisce parlare di setta e non di movimento…).

Scrivo quindi un terzo post, per ora l’ultimo, dedicato al rapporto con il denaro dei neocatecumenali o meglio di coloro che sono ai vertici del movimento, primo fra tutti Arguello, ovviamente.

Si può leggere in un articolo sui neocatecumenali pubblicato su nextquotidiano.it:

“Come tutti i grandi movimenti religiosi anche i Neocatecumenali hanno bisogno di denaro.

Nel Cammino si parla di “decima” ovvero dell’offerta che tutti i fedeli che hanno raggiunto “il secondo passaggio” sono tenuti a versare per poter far fronte alle necessità della comunità (affitto dei locali, arredi sacri ecc…).

A quanto sembra i fedeli subiscono notevoli pressioni psicologiche al momento di dover versare il loro contributo, e non si parla di raccolte da poche centinaia di euro, denaro che non viene rendicontato formalmente”.

E vengono riportate anche delle testimonianze di ex-adepti:

“Nel 1998 raccogliemmo la bellezza di 66 milioni di lire. In parte in contanti, in parte in catenine, collane e altri monili d’oro che io, come responsabile, fui incaricato di vendere: due terzi rimangono al gruppo per le attività, un terzo finisce ‘nelle tasche del vescovo’”.

“Convinta a partecipare all’incontro del papa con le famiglie, circa due anni fa andai a Milano, successivamente partecipai all’incontro con Kiko Arguello – per conto mio un ‘assatanato’ – la cosa che mi ha più schifato, sentirlo urlare per convincere la gente a sborsare cifre considerevoli perché l’affitto della fiera andava pagato, se ricordo bene chiedeva centinaia di migliaia di euro”.

E, questa parte dell’articolo, viene così conclusa:

“Spesso è Kiko stesso a chiedere soldi per poter organizzare le ‘convivenze’ (gli incontri di catechesi).

In occasione dell’incontro a Manila del giugno 2014 Kiko inviò una lettera chiedendo 400.000 euro per una conferenza per 1.500 aspiranti seminaristi.

E sono diverse le testimonianze di ex-adepti che se ne sono andati via dal movimento proprio a causa della sfacciata esibizione di lusso ostentata dal fondatore e dalle figure principali del movimento”.

Altre testimonianze simili possono essere lette nel blog www.neocatecumentali.blogspot.it:

“Lo scandalo non è l’albergo a cinque stelle, o l’elicottero, o l’aragosta e tutto il resto.

Lo scandalo dello spreco è che i soldi per la vita da nababbi sono stati estratti dalle tasche di pensionati, di casalinghe, di giovani che vivono solo della loro ‘paghetta’, di padri di famiglia che per pagare la ‘decima’ hanno tolto il pane da bocca ai loro figli.

A tutto questo si aggiunge l’arroganza dei ‘super catechisti’ e l’idolatria delle serve di Kiko, il novello ‘redentore’”.

“Il distacco di Agnes cominciò con la visita di Kiko nella sua città.

Si dice che Kiko viva da celibe e si sostenga con le donazioni. Lei conferma che la sua comunità l’ha ospitato in una suite di un albergo di lusso e gli ha ‘donato’ una limousine.

La Junge si meraviglia: come si conciliano le limousine con la povertà di Cristo?”.

“Sulla vita nel lusso aggiungo: a quanto so io, lo stesso criterio è in uso presso i super catechisti.

A suo tempo Gennarini figlio ci fece una ramanzina facendo del sarcasmo su coloro che giudicano i catechisti in base alla sobrietà dei costumi.

Disse più o meno: ‘Volete che siamo dei poveracci? Che risparmiamo sul centesimo? Siete schiavi di Mammona! I soldi servono per dar gloria al Signore!

E quindi noi catechisti, che vi portiamo la parola di Dio, alloggiamo in alberghi 5 stelle, pranziamo nei ristoranti migliori… e voi vorreste che fossimo dei poveracci? Non avete rispetto per la parola di Dio?’.

Riporto a memoria, sicuramente ‘addolcendo’ i toni che, dato il personaggio, furono sicuramente più aspri”.

“Qualche anno fa, Kiko venne nella nostra parrocchia per fare un incontro, al termine del quale andò a cena in canonica insieme al parroco e a qualche super-catechista.

Per cena gli fu servito un catering a base di pesce, con tanto di spumante. Mi dissero che Kiko va matto per le aragoste.

La cosa che più mi fece impressione, fu vedere le signore della 1° comunità (nostre catechiste) fare le serve per Kiko, preparandogli i piatti e servendolo. Alla fine, quando Kiko fu andato via, fu concesso loro di mangiare gli avanzi di Kiko”.

“Non posso che confermare quello che dite: ho saputo di itineranti che girano con macchine sportive in posti da sogno (so anche che alcuni fanno la fame), ho saputo di figli di supercatechisti ai quali è stata comprata la casa (mi chiedo come sia possibile, visto che a un privato cittadino fanno storie per pagamenti in contante superiori a 1.000 euro), so di itineranti che sono stati fatti tornare dal Sudamerica o dall’Asia anche 3 o 4 volte l’anno per partecipare a una convivenza o a un passaggio.

Una vita da nababbi, un po’ come gli altri fondatori di sette (ad esempio Scientology)”.

Non credo che sia necessario aggiungere altro. E sarebbe opportuno che singoli aderenti al movimento che intendessero criticare i contenuti del post, rispondessero nel merito dei rilievi formulati e non genericamente.


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