I dolori del Giovine Cota

par Maria Rosa Panté
sabato 2 luglio 2011

Puntate precedenti:

nella Regione Piemonte la Lega con Cota vinse le elezioni contro la Presidente uscente Mercedes Bresso, per un pugno di voti.

Da subito ci furono polemiche riguardanti le liste che sostenevano Cota; addirittura si andò a un riconteggio, che poi venne sospeso in attesa di un più importante responso. Infatti, tra le liste in appoggio a Cota e in odore di truffa c'era in particolare la lista Pensionati per Cota rappresentata da un certo Giovine (ironia della sorte come già scrissi qui). Costui aveva falsificato le firme della sua lista e ricordo che, nonostante fosse indagato, sfilò in prima fila quando Cota si insediò alla Regione.

Cosa è avvenuto oggi:

il consigliere Giovine è stato condannato con il padre per irregolarità nella lista "Pensionati per Cota". Gli hanno comminato due anni e 8 mesi e lo hanno sospeso per due anni dai pubblici uffici e per cinque dai diritti elettorali, con la Lista Pensionati per Cota aveva portato 27mila voti al governatore leghista. Cioè circa tre volte lo scarto con cui Cota aveva battuto la Bresso.

Cosa accadrà? Questa è la domanda.

Secondo me ci sono varie possibilità:

  1. Cota dirà che è garantista e aspetterà che un fulmine dal cielo condanni Giovine dimostrando col medievale Giudizio di Dio che è davvero colpevole. Ovviamente, non si dimetterà.

  2. Cota dirà che non sapeva nulla, Giovine ha fatto tutto da solo. Lui è innocente e sta sul territorio. La nostra gente ha votato me. E non si dimetterà.

  3. Cota dirà che la storia delle firme è ridondante e obsoleta (magari userà termini più del territorio) e quindi ipso facto la abolirà sul territorio piemontese, di cui lui è signore e padrone finché Bossi vuole. Quindi non si dimetterà, a meno che Bossi non voglia.

  4. Cota dirà (tra sé e sé) mi sono dimesso dal Parlamento dove stavo nella mia nicchia al calduccio. A Novara (mia città natale, ingrata) non mi prendono più, hanno bocciato il mio candidato, uno della nostra gente, uno con le radici nel territorio e hanno votato un comunista, rom e anche un po' clandestino. Non li riconosco più. E non mi dimetto più.

  5. Cota dirà di aver vinto solo grazie a una truffa, riconosciuta dalla giustizia, chiederà scusa a tutti, soprattutto ai suoi elettori e si dimetterà perché davvero è un rappresentate della gente, uno che lavora per il territorio. Un politico come si deve. E si dimetterà.

Sono sicura che l'opzione più fantasiosa è l'ultima. Le altre, invece, sono tutte possibili e tutte in vario modo verranno usate.

Certo Cota ha i suoi problemi, anche la Sanità...

E dunque, non voglio infierire; già lunga è la lista del “Dolori del Giovine Cota”.


Leggi l'articolo completo e i commenti