I bombardamenti israeliani (ed i 23 morti di Gaza) che non esistono sulla stampa

par Blicero
martedì 13 marzo 2012

Periodicamente, l’IDF (l’esercito israeliano) sente l’ineludibile necessità di far prendere aria ai suoi Grandi Magazzini stipati di bombe e missili. Ma siccome l’Iran è (per ora) un bersaglio ancora troppo grosso da colpire, il campo d’allenamento preferito rimane il solito: la Striscia di Gaza. Da venerdì, infatti, gli airstrike israeliani hanno fatto 23 morti (5 solo ieri) e più di 100 feriti. Anche il corredo è familiare: scuole rase al suolo, edifici distrutti, radicalizzazione della politica sia israeliana che palestinese ed un moderato silenzio dei media internazionali, che incominciano a muoversi seriamente solo intorno al migliaio di morti.

Quello che in questo frangente è veramente incredibile (o forse no?) è la totale assenza della carneficina sui giornali israeliani. E non parlo del Jerusalem Post, da cui ci si aspetta questo ed altro. Se si va a vedere la prima pagina del quotidiano progressista Haaretz non c’è una singola notizia sulle attività dell’IDF negli ultimi giorni. O meglio, due notizie indirette ci sono – e riguardano entrambe i razzi lanciati dalle fazioni islamiche palestinesi.

Il primo titolo recita: “Gaza rockets strike 40 km south of Tel Aviv, on fourth day of heavy barrage“. Preoccupante, vero? Razzi di Gaza a soli 40 km da Tel Aviv! Peccato che la temibile gragnuola di Qassam non abbia fatto nemmeno un morto, e che i feriti (lievemente) siano stati solo 2 (1). Il secondo titolo, invece, è: “Netanyahu: Israel is prepared to step up fighting against Gaza if rockets continue“. Anche qui, siamo di fronte alla solita narrativa del “Jack Palance In ‘Shane’ Rivisitato Da Bill Hicks”.

Ovvero: Israele bombarda; Gaza reagisce con velleitari lanci di razzi; l’esercito isrealiano si dice pronto “ad espandere le sue attività” (che nel gergo dell’IDF significa: “Siamo pronti a fare una riedizione di Piombo Fuso”) proprio a causa dei razzi palestinesi, che sono stati provocati in prima istanza dallo stesso Israele.

In compenso, quando dei civili palestinesi vengono uccisi, Haaretz si premura di mettere il comunicato-ufficiale-pronto-per-l’uso dell’esercito. Domenica 11 marzo una donna di 65 anni e la figlia trentenne hanno perso la vita a causa dei bombardamenti:

In un comunicato, un portavoce dell’IDF ha detto che dei cittadini non coinvolti nei combattimenti sono stati colpiti. “Questo caso dimostra l’impiego di civili come scudi umani da parte delle organizzazioni terroristiche [...]“, dice il portavoce.

Per il resto, ha perfettamente ragione Omar Rahman di 972mag.com: “Non ci si aspetta una protesta per le strade di Tel Aviv – o almeno non più. Ma almeno ci aspettiamo che i media facciano il loro lavoro”. Già.

 

 

  1. Evidentemente, per Haaretz due feriti israeliani sono più importanti di 23 morti palestinesi. Beninteso, non c’è nulla di male in questo – se si è l’ufficio stampa dell’esercito israeliano [â©]

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