I Nirvana e l’estinzione dei dinosauri

par IlpopBlog [subarralliccu]
giovedì 16 ottobre 2014

Difficilissimo dire qualcosa di non detto sui Nirvana. Anzi è impossibile. Comunque, quello che dobbiamo dire lo diremo in due tempi.

Primo. Che Nevermind è un disco superprodotto; che in Smells like ten spirit ti sembra di sentire una sola chitarra, invece ce ne sono quattro, una sull’altra, leggermente sfasate. È questo accorgimento a farti sembrare quel suono così devastante.

La mescola di quell’impressionante onda sonora con la rabbia vocale di Cobain reinventa forma canzone e stile esecutivo presi paro paro dai leggendari Pixies e genera un qualcosa che cambia per sempre lo scenario musicale mondiale.

Quando il vaso di pandora saltò, venne fuori che milioni di persone aspettavano da tempo il suono che li avrebbe liberati dal predominio di un certo metal da copertina, dai suoi chilometrici assoli/pugnetta, e da liriche infarcite di machismo, motociclette, violenza e sessodrogarocknroll.

5 minuti di Nirvana e tutta quella roba era diventata Mesozoico puro. Godemmo in tanti.

Secondo. Dopo il successo planetario, Cobain e soci hanno la forza contrattuale per imporsi sulla Geffen. Nevermind era costato troppi compromessi, troppe sovraincisioni ed edulcorazioni. La storia di In Utero (secondo alcuni il vero capolavoro dei Nirvana) doveva essere diversa.

E lo fu. Chiamato a produrre il disco, Steve Albini asciuga ogni sospetto di ridondanza e di raffinazione, stringendo il rumore e le melodie del gruppo sotto l’imperativo dell’essenziale. Una radicalità sfacciatamente anti-mainstream che dà forma a un lavoro perfetto per i circuiti sofisticati dell’indie, ma irricevibile per un pubblico mondiale cresciuto a pane e Guns’n’Roses. La Geffen, sconvolta, fa remixare il disco a Scott Litt (produttore dei Rem). Albini va su tutte le furie, i Nirvana provano a resistere.

In Utero che conosciamo è figlio del compromesso: tutti i brani compaiono nella versione Albini, tranne i singoli (Heart-shaped box,All Apologies) che sono quelli lavorati da Litt.

La scelta dei Nirvana ha conseguenze forti. In sette giorni In Uterovende 180 mila copie, mentre nella prima settimana di VS dei Pearl Jam i dischi volati via sono oltre 950 mila.


Leggi l'articolo completo e i commenti