Ho visto un re!

par angelo umana
giovedì 8 maggio 2025

Un filmetto a tratti divertente dove vengono distribuiti ai bambini insegnamenti per essere buoni fascisti obbedienti. Gli adulti che si prendono cura dei figli si esprimono con le frasi fatte del regime anche all'interno della famiglia.

E il podestà del luogo, la piccola comunità di Roccasecca, deve sistemare e tenere d'occhio un abissino catturato in battaglia - avevamo l'impero allora! – da lui deve cercare di trarre segreti strategici dei guerrieri di laggiù. Dove può collocarlo? Niente di meglio della voliera nel giardino della famigliola del podestà, era la residenza del pavone che resterà nei dintorni e guarderà infatti la sua ex residenza con un pò di ostilità verso il nuovo venuto, per giunta di colore, che lo ha incolpevolmente defenestrato.

C'è tanto del campionario di frasi fatte, locuzioni e pose fasciste: le adunate con moschetto e orbace dei bambini della scuola e cose che educhino gli animi dei residenti, nella scuola nella chiesa e nelle adunate “promozionali” o volutamente educative della piccola comunità. Tutta roba che facesse mantenere ai cittadini l'ardore per il nuovo “impero” e il suo volitivo condottiero. Naturalmente gli addetti o osservanti del nuovo “ordine costituito” vigilano perché i comportamenti siano aderenti alla “religione” che gli “statisti” del tempo volevano inculcare nel popolo.

“Dio patria e famiglia” e niente pederasti! Ricorda il Mastroianni di “Una giornata particolare” by Ettore Scola, cui fu tolto il suo lavoro dalla radio di Stato e che dovette sloggiare da Roma per essere confinato altrove, lontano dalla gente “normale”. I gerarchi però potevano permettersi le grazie di tante madri di famiglia, così come il duce di allora che a Palazzo Venezia tra una riunione e l'altra con suoi ministri o capi di stato riceveva donne “conquistate” dal fascino dell'uomo forte.

Forse il film non riempirà le casse dei cinema ma cade nel periodo in cui è ricorso l'80° dalla Liberazione, esso può essere di beneficio ai nostalgici di quel tempo e a chi tiene cimeli e busti o teste degli “importantoni” di allora (nel film una testa di “lui” con la sua effige viene scaraventata dall'abissino fuori dalla sua voliera), uomini di piccola virtù e molto violenti (vedasi l'ultimo libro di Antonio Scurati, “M – la fine e il principio”). Il loro capo che dichiarò filosoficamente: “Inconciliabile con la fisiologia e psicologia femminile , il genio è soltanto maschio!” Ad una maestrina del film – appartenente al “sesso debole” (secondo gli scienziati del regime) - viene negato l'incarico di insegnante della scuola elementare di Roccasecca per favorire un maestrino maschio.

 


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