Hillel il Vecchio e la riforma Brunetta

par Bernardo Aiello
giovedì 21 maggio 2009

In data 08.05.2009 il Governo ha approvato il Decreto Legislativo di attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, in breve la Riforma Brunetta.

Non è, però, del contenuto di questa riforma che il vostro reporter desidera parlarvi: ve ne sarà ampiamente tempo in appresso, anche perché è un testo ampio e complesso, da studiare con attenzione per valutarne l’impatto sulla nostra comunità nazionale, quando entrerà in vigore dopo che su di esso si saranno espressi le parti sociali e le Commissioni parlamentari e dopo l’approvazione definitiva.
 
Desidera parlarvi, invece, di un ricordo, che risale alla metà degli anni ’70, quando, fresco di laurea, cercò di cominciare la libera professione di ingegnere nella sua città di residenza; e di una frase di Hillel il Vecchio, rabbino palestinese del I secolo a.C.: Se non sto io dalla mia parte, chi ci starà?

Il primo progetto che mi affidarono fu il calcolo di una casetta di cinquanta metri quadrati, da costruire in un paesino della provincia.
 
Lo feci e lo presentai all’Ufficio del Genio Civile; poi presi contatti per ottenerne l’approvazione e mi imbattei in un anziano geometra, che praticamente mi maltrattò coram populo.


La mia reazione fu quella di informare il committente che non avrei più seguito la pratica e che doveva provvedere diversamente per farla giungere a buon fine; e così feci. Contemporaneamente presentai un progetto al municipio per una villetta a due piani, committente papà, e mi trovai ad avere da fare con un altro geometra che, per esitare la pratica, mi chiese trentamila delle vecchie lire, ottenendole.
Non proseguii oltre: continuai altrove la mia attività.
 
Ho sempre avuto il rimpianto di non aver saputo lottare contro il sopruso e contro la corruzione, un rimpianto che mi porterò sempre dietro; perché non ho avuto il coraggio di stare dalla mia parte , come avrei dovuto fare secondo Hillel il Vecchio. Oggi non posso lamentarmi di vedere questa città chiamata a volte il verminaio a volte la cloaca, in violenta crisi di valori, di identità ed economica, all’ultimo posto nelle graduatorie sulla qualità della vita: è anche colpa mia.
 
Dico questo affinché sia di monito e di insegnamento agli altri, dovunque si trovino a vivere (la realtà del nostro Paese è alquanto variegata).
 
Non sappiamo se la riforma Brunetta saprà rispondere alla richiesta di efficienza e di correttezza dell’azione della Pubblica Amministrazione da parte dei cittadini.
Però una cosa è certa: dobbiamo lottare, sempre e comunque, per ottenerle e non arrenderci mai dinanzi ai tanti soggetti, che utilizzano strumentalmente per il proprio tornaconto il posto di lavoro ricoperto in una Pubblica Amministrazione.
 
Dobbiamo affrontarli senza paura ed esigere che le nostre Istituzioni funzionino, anche se, così facendo, ci esporremo alle loro ritorsioni; e senza cercare scorciatoie e surrogati, quali associazioni, volontariato, ronde di cittadini et similia. Perché alla sera, tornati a casa, dobbiamo poter guardare i nostri cari senza vergogna alcuna, certi di avere difeso quella porzione di mondo pulito che vogliamo per loro.
 

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