Hanno assassinato Gheddafi

par Laura Meloni
venerdì 21 ottobre 2011

Nessuno prova pietà per quel corpo senza vita coperto di sangue e calpestato?

Hanno ammazzato Gheddafi. L’hanno ucciso coloro che per anni lo hanno sostenuto e hanno coperto le tante violenze che aveva commesso. Ho deciso di scrivere dopo la visione delle terribili immagini che stanno scorrendo da ore in tv e sul web. Nessuno pare provare alcun sentimento di pietà o compassione umana per un corpo senza vita, rosso di sangue e calpestato ripetutamente. Solo tanti evviva! per la morte di un essere umano. Nessuna condanna all’assurda violenza che fino a poche ore fa riempiva la bocca dei nostri politici. Ma quella era la violenza dei black bloc che assaltavano le banche. Penso anche a tutti quei sedicenti cristiani che difendono la vita e poi non hanno rispetto per la morte, e ora tacciono.
Il mio primo pensiero è andato a Vittorio Arrigoni e al suo “restiamo umani”. Certo, Gheddafi era un dittatore, spietato e assassino, ma sempre un uomo. Un uomo che prima di morire ha supplicato il suo assassino di “non sparare”. Il suo assassino che ha solo 18 anni e ora diventerà eroe nazionale. Un ragazzo carico di adrenalina che non ha capito di essere stato solo una pedina in un gioco molto più grande di lui, una marionetta nelle mani di un Mangiafuoco che, sfruttando la sua voglia di essere libero, occuperà il suo amato paese e lo dissanguerà, sottraendogli le sue ricchezze e togliendogli quel futuro libero che sognava. Per tanti giorni continueremo a vedere le immagini di quel corpo martoriato trascinato e issato come un trofeo. Per tanto tempo vedremo le immagini di un ragazzo con il cappellino dei New York Yankees sulla testa e una pistola d’oro in mano, ignaro di quello che succederà adesso alla sua terra.
La Clinton ha già detto che la guerra non è finita e che la strada della democrazia è lunga. Se quel ragazzo non lo sa chieda ai suoi fratelli iracheni, o a quelli afghani. Gheddafi doveva essere processato davanti al tribunale dell’Aja, ma è stato ammazzato e non potrà raccontare al mondo nomi, fatti che avrebbero creato imbarazzo a molti governi occidentali. Ma ora è morto e non racconterà nulla. In quel tribunale dovrebbero presentarsi ora gli U.S.A, la Francia, l’Italiae tutti coloro che hanno legalizzato l’omicidio. Quello di un uomo e dei suoi figli, massacrati uno ad uno. Quel diciottenne col cappellino degli Yankees e la pistola d’oro in mano, ancora non lo sa. Ma dietro quella bandiera che ora sventola nel suo paese, dietro quel tricolore con la luna e una stella, ci sta nascosta un'altra bandiera con tante stelle e tante strisce.

Leggi l'articolo completo e i commenti