Grillo: regole per il miracolo

par paolodegregorio
sabato 8 settembre 2012

Abbandonata per manifesta indecenza l’etichettatura di “antipolitica” affibbiata al Movimento 5 stelle, ecco che i principali antagonisti di Grillo, PD e il suo “house organ” Repubblica, le entità politiche che più temono di perdere adepti e lettori, improvvisamente trovano indispensabile occuparsi della democrazia interna al M5S, che mostra “pericolosi segni di autoritarismo”, naturalmente di matrice fascista e populista.

Trattasi di un caso conclamato di “trave nell’occhio” da parte di organizzazioni che vanno a cercare il pelo nell’uovo a casa d’altri, e non si accorgono che il loro partito da decenni è bloccato e diviso dal protagonismo personale di una decina di dirigenti, tutti ultrasessantenni, che impediscono qualsiasi rinnovamento. Hanno portato la sinistra a perdere la sua identità e rappresentatività, sono diventati un partito di centro che vota insieme alla destra la fiducia al governo Monti il cui orizzonte politico è quello di continuare in questa “grande coalizione”, guidato e incoraggiato da Napolitano.

I piccoli partiti di sinistra e lo stesso M5S nascono dalla sparizione della opposizione in Italia e dalla necessità di fronteggiare crisi, corruzione, mafie, sprechi, ruberie, assenza di futuro, tentando strade nuove: democrazia diretta, ineleggibilità dopo due legislature, fuori i condannati dal Parlamento, referendum propositivo, RAI dei cittadini che eleggono il direttore generale con tutti i poteri, partecipazione dei cittadini alla stesura del programma politico con votazione in Rete.

L’attuale programma del M5S è già stato elaborato con questo metodo, è nero su bianco, e prima di criticarlo sarebbe meglio dargli una occhiata, è facilmente rintracciabile sul blog di Beppe Grillo.

E’ ovvio che in questa fase preelettorale i partiti che più temono un successo del M5S si scatenino in calunnie, insulti, organizzino infiltrazioni, tentino di comprare qualche militante, per gettare discredito e scetticismo, nel tentativo di riuscire a sopravvivere.

Se gli italiani vogliono cambiare veramente qualcosa e azzerare una classe politica indecente, oggi, per la prima volta, possono farlo. Infatti basterebbe dare a Grillo il 40% dei voti e con il premio di maggioranza della attuale legge elettorale si avrebbero i voti sufficienti per approvare la legge delle due legislature (retroattiva) e mandare a casa per sempre il 90% degli attuali deputati e senatori con le loro cricche e logge al seguito. Un vero miracolo!

Diamo fiducia a chi chiede la fine del finanziamento pubblico ai partiti e ai giornali, la fine delle auto blu, la fine dei superstipendi per gli eletti (anche del parlamenti regionali), la fine dei vitalizi dopo una legislatura.

Non sono regole di destra né di sinistra, ma di salute pubblica, che tutti i vecchi partiti si guardano bene dal commentare, meglio parlare di populismo e sperare nella passività dei sudditi.


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