Grillo non è Hollande

par Francesco Scolamiero
mercoledì 9 maggio 2012

Dopo la Spagna anche la Francia ha cambiato la sua leadership, tutto è avvenuto in modo tradizionale.

Le elezioni italiane non sono invece nulla di paragonabile alle elezioni francesi perchè riguardano le amministrative ma lanciano un segnale, potremmo fra un anno ritrovarci con una frammentazione partitica peggio di quella della prima Repubblica.

I risultati della Grecia sono li a dimostrarli, un Paese praticamente fallito, ora anche ingovernabile.

La vittoria di Hollande (nella foto) ha scatenato uno strano fenomeno in Italia, tutti i nostri politici a destra e sinistra stanno applaudendo la vittoria del candidato socialista.

Sicuramente nel centrodestra avrà pesato la risatina di scherno di Sarkozy con la Merkel, ma come scrive Boldrin sul Fatto Quotidiano, forse è semplicemente il risveglio del ‘partito della spesa’, dove i socialisti Bondi, Brunetta, Tremonti si allineando alla sinistra italiana.

 
Il problema dei nostri politici è ragionare con la tecnica del copia incolla, come ho scritto anche nel post di venerdì, non si può ragionare in assoluto dicendo che una ricetta che va bene per un paese necessariamente va bene per tutti gli altri.


Beppe Grillo
La vittoria di Hollande è sicuramente una novità ma la Merkel ha fatto già fa sapere che il fiscal compact’ non si tocca.
 
C’è un parallelismo che si può fare fra l’Italia e l’Europa ragionando in un ottica Nord-Sud, negli anni passati l’Italia del Sud, attraverso la Cassa del Mezzogiorno e strumenti simili (Fondi UE) ha sprecato svariati miliardi, prima di lire e poi di euro.
 
Questo perché i soldi non sono stati ‘investiti’ in attività produttive ma 
concessi quasi a fondo perduto, alla fine chi ne ha tratto vantaggio sono stati gli speculatori e la malavita.

 
Flavio Tosi
Lo stesso è accaduto in Europa dove i paesi del Sud, Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, hanno bruciato la rendita dell’Euro, non hanno approfittato dei bassi tassi di interesse per ristrutturarsi e riposizionarsi nel mercato globale, hanno solo aumentato spesa pubblica clientelare o nel caso della Spagna alimentato una bolla immobiliare inutile.
 
Quindi attenzione, la spesa pubblica dei francesi non è come la nostra o quella greca.
 
In ogni caso il successo di Hollande è la vittoria della politica ‘tradizionale’, da noi il risultato delle amministrative invece va in senso completamente opposto.

 
Leoluca Orlando
Il PDL ha subito una debacle, così come la Lega, lo stesso PD ha vinto ma con candidati non suoi Orlando, Doria. Tosi a Verona quasi può considerarsi un esterno alla Lega.
 
Ma la grande novità di questa tornata elettorale è il Movimento 5 Stelle di Grillo, forse è l’inizio di una piccola rivoluzione, ma il problema è proprio questo, come dicevo qualche giorno fa, saprà questo movimento coordinarsi a livello nazionale e diventare forza di governo?
 
La Francia ha saputo cambiare in modo tradizionale, noi, ma anche la Grecia per certi versi, stiamo scegliendo strade diverse, il pericolo è che dopo la ‘rivoluzione’ possa arrivare la ‘restaurazione’.

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