Grillo: lo show delle Consultazioni

par Stefano Borioni
mercoledì 19 febbraio 2014

Una premessa necessaria: io il Movimento 5 Stelle non lo voto (chi mi conosce sa che voto e faccio politica territoriale per il Partito Democratico) ma ho rispetto per chi lo sostiene. Sono infatti convinto che, oltre ai facinorosi anonimi degli insulti in rete, il Movimento annoveri tra i propri sostenitori uomini e donne che in buona fede vogliono dare il proprio segnale per cambiare le cose.

L'idea è supportata dal fatto che ieri la rete si è espressa con chiarezza, in maggioranza, per mandare Grillo alle consultazioni con Renzi. E Grillo c'è andato, per carità, ma è andato a far cosa? Il video è on-line, visibile a chiunque e chiunque potrà prendere atto che Grillo, mandato li per uno scopo politico preciso, si è limitato a fare uno show in streaming.

Ha tolto varie volte la parola a Renzi, gli ha chiesto di farlo parlare e garantito che l'avrebbe ascoltato ma quando è stato il suo turno non è stato di parola. Gli ha promesso un minuto, Renzi ha aspettato ma Grillo si è alzato dicendogli "Non ho tempo per te". Solo poche ore prima, in viaggio verso Roma, aveva twittato: "Me lo avete chiesto voi. Sto andando a Roma a incontrare Renzie". E quello era il suo compito. 

La rete ha votato in maggioranza che andasse alle consultazioni con propositività, non a provocare, offendere, promettere di ascoltare e poi non farlo. Anche perchè quando dice frasi come "Io voglio una dittatura sobria" (pochi minuti fa, in rassegna stampa) delle due l'una: o è un comico che scherza e allora chissenefrega, o è una dichiarazione politica molto grave, fosse pure una provocazione. 

Se la vera democrazia è quella della rete ed uno vale uno, Grillo oggi ha mancato di rispetto a voi che lo votato e sostenuto, non a me. 


Leggi l'articolo completo e i commenti