Grillo contro la Democrazia Linguistica

par Enea Melandri
martedì 9 luglio 2013

Ho trovato un'interessante affermazione del leader del Movimento 5Stelle: "Io sono un convinto europeista [...] a favore di un'Europa unita, ma che sia moderna, che parli la stessa lingua e non undici differenti come accade al parlamento europeo".

Allora, intanto le lingue ufficiali dell'UE non sono 11, ma 24. Ma a parte questo, una dichiarazione del genere ha il senso di sfasciare le diverse identità e culture del continente.

Come già dicevo qui, l'elemento linguistico è una peculiarità molto importante degli Individui e dei Popoli: a livello Sociale, con l'imposizione di una lingua ad una comunità si tende allo schiacciamento delle differenze, all'uniformazione dei modelli ideali, inclusi quelli economici e politici. E spero non voglia questo, Grillo.

A livello personale, invece, usare una lingua che non è la propria, finisce con l'impoverire la comunicazione, rendendola incolore e telegrafica.

Una questione identitaria e culturale, spesso marginalizzata ed affrontata in maniera disarmante e semplicistica come fa Beppe Grillo con queste parole. Ancora una volta, il leader pentastellato si fa trascinare dal populismo e dalla faciloneria, proponendo soluzioni pericolose.


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