Grillo al Time: voglio il 100%!

par Luigi Nicotra
lunedì 11 marzo 2013

Nella sua intervista al Time, Grillo dice che vuole il 100% del parlamento, non si accontenta di meno. Ergo, non vuole nemmeno un simulacro di opposizione. Una vera tempra di democratico! Poi dice che a quell’epoca i cittadini diventeranno... lo Stato, formulando una gratuita ma per altro non nuova, anzi antica e nefasta equazione, vale dire M5S totalitario=Stato.
 
A quel punto, il Movimento si scioglierà, sarà… autoestinguente. E cosa ne resterà? Le ceneri del falò? Visto che i cittadini diventeranno lo Stato, forse faremo, quindi, delle belle assemblee, stile quelle di condominio che sappiamo come vanno regolarmente a finire. Ma ci sarà anche un Amministratore, notoriamente “Mr. 10%“? E poi ha aggiunto “il Paese è diviso in due. Coloro che votano per gli altri partiti, è gente che non vuole cambiare le cose. Perché hanno pensioni elevate, forse due case. Lo stato è il loro datore di lavoro”.

Io faccio parte di quelli che hanno votato per “altri partiti" con la convinzione di esercitare un libero diritto di democrazia e con l’intento o la vana speranza, se si vuole, che anche il mio voto potesse contribuire a quel cambiamento che auspico, checché Grillo ne pensi. Quanto, poi, al fatto che Grillo si erga a “fustigatore" dei costumi circa pensioni e doppie case, verrebbe voglia di domandargli se lui, per le sue molteplici case, che immagino non siano propriamente i classici 3 locali più servizi di gran parte della gente comune, ha mai dovuto sopportare il peso di un mutuo da pagare con le risorse rivenienti dallo stipendio o dalla pensione.

Questo nostro Paese ha problemi seri ed ha bisogno di persone serie e di buona volontà per risolverli, un Paese che necessita di una svolta radicale nel suo modo di essere, nelle sue regole di governo e nel governo delle regole sempre più vilipese, a condizione che si voglia veramente ciò. Per quanto possa augurarmi d’essere in errore, mi viene per altro da dubitare, a questo punto, che sia questa la volontà di Grillo, apparendo egli sempre più come una sorta di iconoclasta a cui interessa la sola affermazione del suo enorme ego.

A questo Paese, dopo il battutista/gaffeur, mancava come esponente di punta il comico tribunizio, che sputa, anzi vomita sentenze ma che ormai non fa più ridere.

Leggi l'articolo completo e i commenti