Grillo? Fa ridere, è un comico. E Zingales è la sua spalla

par Lionello Ruggieri
lunedì 11 marzo 2013

Grillo ha indubbiamente vinto le elezioni anche se non è arrivato primo, come il PD non le ha vinte anche se è arrivato primo. Cose italiane. Comunque, visto che aveva vinto, ho pensato di informarmi un po’ su questo MoVimento 5 stelle. E ho scoperto alcune cose, che, forse per mia ignoranza, per essere io vecchio e superato non ho capito bene.

Per esempio ho scoperto che il M5S è regolato da un “non statuto”. Ho letto questo “non statuto” e, ripeto, forse, o probabilmente, per ignoranza e per vecchiaia l’ho trovato maledettamente simile, uguale e preciso ad uno statuto, uno statuto a cui tutti i membri del M5S sono tenuti a conformarsi. Rigidamente conformarsi.

 

Sinceramente non ho capito la differenza tra questo “non statuto” e uno statuto senza non e senza virgolette. Allora, essendo vecchio e superato, ho cercato il modo di capirne qualcosa di più e volevo andare ad informarmi alla fonte. In questi casi si va direttamente alla sede principale del partito o movimento. Ho cercato l’indirizzo del MoVimento e ho scoperto che, come è scritto nel “non statuto”, la sede è solo nella Rete, non esiste una sede fisica dove andare. Nessuna e in nessuna città.

Anche questo fatto ai miei occhi vecchi e superati è apparso un fatto strano, incomprensibile e ho cercato qualcosa che me lo facesse capire, non riuscivo e non riesco a concepire un partito, un movimento (anche con la “v” minuscola), un’associazione di qualsiasi tipo dove non c’è una sede, dove non esiste un posto in cui si può incontrare un essere umano responsabile. O anche non responsabile. E dove poter notificare materialmente un atto o consegnare una raccomandata.

Qualche responsabile con cui parlare, dialogare discutere, sentirmi in sintonia, dividere un senso di solidarietà o di ostilità che sia. Non un simpatizzante qualunque, ma uno che mi dica qual è l’orientamento del MoVimento con una qualche attendibilità, qualcuno che mi dia una sorta di sia pur modesta garanzia che, se lo voterò o aderirò, quella sarà la linea, quelli i valori ispiratori. Ma il M5S è così.

Poi ho capito. O meglio ho trovato il motivo di questa mancanza assoluta di contatti umani. Il M5S in realtà NON è una associazione; è, parole testuali nel “non statuto”, una cosa del tutto nuova, è una “non associazione”.

Bellissimo. La cosa mi ha entusiasmato e, soprattutto, mi ha fatto scoprire che io sono un “non associato” di tutti i partiti, i movimenti, i club, i circoli, le associazioni, leghe, unioni e compagnie del mondo. Qualcosa di simile al “non compleanno” del cappellaio. Solo che quello era matto.

A questo punto mi è sorto un nuovo e più profondo problema: se il MoVimento è una “non associazione”, Grillo che cosa ha fondato? E, ancor più, i suoi iscritti a cosa si sono iscritti? E, peggio ancora, i milioni di italiani che lo hanno votato, cosa hanno votato? I deputati eletti da chi sono stati presentati? E il programma che propongono è il programma di chi?

Sinceramente sono stato preso quasi da un’ondata di panico all’idea di questo mondo “non mondo” che rischia di diventare la forza dominante della politica italiana. Bersani con chi vuol dialogare e con chi si vuole alleare?

Ho pensato che il mio problema fosse addirittura più grave della semplice vecchiaia, del semplice ancoraggio a valori, idee e strumenti del passato. Ho pensato d’essere impazzito. Poi mi è venuto un pensiero, in un certo senso, liberatore.

Mi sono chiesto: ma che diavolo significa in fondo una “non associazione” identica ad una ssociazione in cui gli iscritti si impegnano a rispettare rigidamente un “non statuto” fatto di “non articoli” uguali agli articoli di tutti gli articoli di tutti gli statuti?

Perché, al di là delle parole, il M5S è un’associazione e il “non statuto” è uno statuto. Ma non è che il tutto è solo un grande scherzo su scala nazionale in cui sono caduti TUTTI gli italiani, sia quelli che lo hanno votato a quelli che lo hanno avversato?

In fondo il sedicente fondatore è un comico e l’intellettuale che gli è più vicino è il Nobel Dario Fo autore del celebre “Mistero buffo”, “mistero buffo” che anch’esso rivendica essere cosa nuova, con linguaggio nuovo.
Forse si sono uniti e ci hanno rifilato un altro mistero altrettanto o più buffo. In fondo la campagna elettorale si è svolta quasi tutta durante il carnevale! 

C’è poi un insospettabile professore universitario., il prof. Zingales, l’accademico internazionale che ha denunciato l'avventurosa autobiografia di Oscar Giannino, che pare stia dando una mano allo scherzo. Lo fa scrivendo cose talmente incredibili da non poter non far pensare che si tratti di una sua partecipazione al gioco.

Ha pubblicato, di recente, un articolo in cui sostiene che la famosa proposta di Grillo dello stipendio di cittadinanza a tutti di 1.000 € al mese (da lui ridotti a 600) per tre anni costerebbe solo 5 miliardi all’anno. Che, aggiungo io, nessuno comunque saprebbe dove trovare. Solo che 5 miliardi divisi tra i 12 mesi dà una disponibilità mensile di circa 416,7 milioni appena sufficienti a pagare solo 695.000 salari di cittadinanza da soli 600 euro.

Ora indubbiamente io sono ormai vecchio e superato, ma a me risultava che in Italia ci fossero circa 60 milioni di abitanti con circa 3 milioni di disoccupati, altri milioni di sottoccupati e un numero imprecisato di cittadini che si sono addirittura ritirati dal mercato del lavoro: solo per coprire i disoccupati servirebbero 36 miliardi l’anno.

Se poi volessero pensare anche agli altri... Lo scherzo del Prof. Zingales è evidente. Più di quello di Grillo.
Ma forse Grillo, che ha traversato lo stretto di Messina a nuoto, non l’ha detto, ma, volendo, saprebbe traversarlo anche a piedi. In questo caso non ci sarebbe problema: moltiplicherebbe il danaro.

Mi rendo conto che molti non saranno d’accordo con quello che ho scritto, che molti mi tacceranno di essere superato, vecchio, comunista, fascista, statalista, centralizzatore, conservatore, liberista, brutto sporco e cattivo, ma l’importante non è questo, l’importante non è se io sono alto, basso, magro, grasso vecchio giovane bello brutto, intelligente o stupido, l’importante è se quel che ho scritto è vero o no. 

Se il M5S, qualsiasi cosa ne dica il fondatore, è un’associazione, il suo è uno statuto, se il programma è realizzabile o meno. Il resto non conta.


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