Grecia: la nuova resistenza contro il potere finanziario e burocratico?

par Camillo Pignata
venerdì 20 febbraio 2015

Atene ha chiesto una proroga del prestito sganciata dal memorandum, e quindi dal programma di austerity (aumento dell’iva e taglio delle pensioni) imposto dai creditori, accettando la supervisione della BCE, della commissione e della FMI.

L’obiettivo è di avviare quelle riforme contro l’evasione e la corruzione, necessarie per ripristinare gli standard di vita di milioni di greci, attraverso una crescita economica sostenibile, un livello di occupazione e di coesione sociale dignitoso, e il riequilibrio dei conti.

La Germania ha rigettato la richiesta, perché la Grecia non offre alcuna soluzione sostanziale.

Ma non c’è più sordo di chi non vuol sentire. La soluzione greca esiste, e si chiama lotta all’evasione alla corruzione e agli sprechi, accettazione del controllo di BCE FMI e Commissione, rigetto della stesura del programma da parte dei creditori, invalido per la nuova maggioranza.

Dice no la Germania, espressione politica di un aggregato finanziario che persiste nella sua dimensione ragioneristica dove non trovano spazio, il sangue, il freddo la fame delle persone,la loro dignità, ma solo la riduzione dei diritti dei lavoratori, e dei diritti della democrazia.

Non è un caso che le riforme gradite a Berlino siano il massacro dello statuto dei lavoratori, e le leggi elettorali ed istituzionali, che sottraggono alla gente i diritti di scelta dei propri rappresentanti.

La UE ci ha salvato dal fascismo politico ma non dal fascismo finanziario, annidato e nascosto nella politica di austerity che reclama la sua supremazia sulla sovranità popolare, e la libertà assoluta dell’impresa in fabbrica.

I nostri occhi sono ancora pieni delle immagini belle e tristi del funerale di Ferrero, delle piazze di Atene, dove ha brillato la dimensione umana dell’impresa e della politica e con essa il legame tra un industriale e i suoi lavoratori tra un popolo e il suo Governo.

Sono queste le immagini, le realtà che vuole spazzare via questo nuovo fascismo alimentato da una ideologia liberista anomala e patologica, dove il padrone è un bilancio, e il dipendente un numero, il Governo è la finanza, i governati voti, dove i rapporti umani sono stati sostituiti da rapporti numerici.

C’è molto buio a Bruxelles, un buio per ora senza risposta, dove partiti e paesi abbracciano un’ideologia, che è la diramazione malata del liberismo,la madre di un nuovo fascismo. Ma resiste la Grecia, questo piccolo grande paese, antico eppure cosi moderno, che solo per gli sciocchi non conta.

Resiste contro un’Europa destinata al fallimento, tradita da un organismo burocratico finanziario, che non darà al suo popolo, quello che si aspetta. Resiste e interroga l’Europa sul suo ruolo sulle sue funzioni, lanciando un sasso nella palude dell’unione europea, dove i paesi sono colonie e i popoli servi.

In Grecia c’è gente che muore di fame che non ha i soldi per le medicine, che affronta l’inverno senza riscaldamento.

Esiste l’ Europa quando consente tutto questo?

Esiste l’Europa se non ha la forza di prevenire un eccidio di naufraghi?

Esiste l’Europa se il terrorismo rimane un problema dei singoli stati?

Insomma la UE è un organismo in funzione della quadratura dei bilanci o dei bisogni della gente?

E allora grazie Grecia, per questa lotta del tuo governo, del tuo popolo contro l’oligarchia burocratica finanziaria, per il rispetto della volontà della tua gente, per la tua intransigenza.

Grazie per tutto quello che hai dato, per quello che hai insegnato agli altri paesi europei, ai suoi governi, alla sua gente, per gli esempi di dignità, autonomia e libertà.

 

Foto: Murplejane/Flickr


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