Grecia, “impossibile formare un governo”. Samaras si arrende, rischio di nuove elezioni
par Sergio Bagnoli
lunedì 7 maggio 2012
Il Segretario della Sinistra radicale di Syriza già ha preannunciato che non intende coalizzarsi con chi ha accettato di varare le misure anti-crisi di Novembre 2011. Crolla la Borsa.
ATENE - Antonio Samaras, leader di Nuova Democrazia, centrodestra, ha rinunciato a formare un Governo: "impossibile formare un governo con le forze sostenitrici delle misure di austerity imposte dal piano di salvataggio europeo". Il presidente della Repubblica gli aveva concesso tre giorni per trovare in Parlamento una maggioranza, cioè centocinquantuno seggi su trecento, ma già stasera ha rinunciato all'incarico e ha rimesso il mandato.
Ora che Samaras ha fallito nel suo tentativo, da prassi dovrebbe essere conferito l'incarico di formare il nuovo governo al leader del partito secondo classificato e cioè ad Alexis Tzipras della sinistra radicale di Syriza che ha conseguito il sedici e mezzo per cento dei voti validi. Tzipras, però, avendo già annunciato di non voler avvallare assolutamente le politiche di rigore draconiano richieste alla Grecia dall'Unione europea adottate lo scorso Novembre da Pasok e Nuova Democrazia non avrebbe alcuna possibilità di riuscire nell'opera. D'altronde neanche l'ultimo e disperato tentativo che la Presidenza della Repubblica greca sarebbe indotta ad esperire, e cioè l'affidamento dell'incarico al leader del terzo Partito del Paese, il Pasok, Venitzelos che ha riportato il 13,5%, dovrebbe riuscire.
A quel punto un ritorno alle urne sarebbe inevitabile. D'altronde, è la stessa dinamica del voto di Domenica che ha premiato i movimenti politici anti-rigore ed ideologicamente estremi come i comunisti del Kke, oggi al nove per cento, ed i neonazisti di Alba Dorata, al 6,5%, che in un momento di crisi economica epocale che ha ridotto alla fame un buon numero di appartenenti alla classe media impiegatizia o bottegaia propugnando l'espulsione dei molti immigrati che approdano nel Paese, ed in gran parte sono d'origine o albanese o medioorientali, anche con le cattive, ad impedire la formazione di un Governo potabile per comunicare alle Nazioni sorelle dell'Unione europea tranquillità.
Solo il sei per cento di Sinistra Democratica potrebbe venire utilizzato da Nuova Democrazia e Pasok per dar vita ad un governo leale con Bruxelles ma non basta. La Grecia, quindi, si trova ancora lontana dal vedere la luce del sole alla fine del tunnel e il voto di ieri ha ingarbugliato le cose ancora di più. Non sorprende che questa mattina la Borsa-Valori di Atene sia crollata del 6,8%.
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