Governo Conte 2. Unico governo possibile, occasione da non perdere

par Gerardo Lisco
domenica 1 settembre 2019

All’orizzonte si profila un nuovo Governo guidato dal prof. Conte sostenuto da M5S, PD e LeU. Sulla carta gode di una maggioranza solida: 346 deputati e 166 senatori, considerando i soli eletti nei tre gruppi parlamentari richiamati. 

Il punto non sono i numeri, che ci sono, è provare a capire come si arriva a un governo sostenuto da una forza politica populista e post ideologica alleata con il PD, che ha sostenuto le politiche all’origine alla protesta sociale rappresentata dal M5S.

L’Italia, con la nascita del Governo Conte 2, a meno di improbabili sorprese dell’ultimo momento, è di nuovo un laboratorio politico precorrendo ciò che potrebbe succedere in altri Paesi dell’Unione Europea. La nascita del M5S anticipò la nascita di Podemos in Spagna e il movimento di Melenchon, Insoumise, in Francia. La differenza tra il M5S e gli altri due è che il primo si caratterizza per essere post ideologico i secondi aderendo al gruppo GUE/NGL hanno implicitamente dichiarato di essere di sinistra.

Che M5S e PD dovessero prima o poi convergere era scritto nel loro codice genetico, Grillo infatti ha dichiarato che il movimento nasce da una costola del centrosinistra. Fico, il Presidente della Camera si avvicina alla politica sull’onda della battaglia referendaria a difesa dell’acqua pubblica e sono tanti gli elettori e gli eletti del M5S provenienti da battaglie a difesa dei beni pubblici, dell’ambiente e più in generale a difesa dei diritti sociali, sottolineo diritti sociali e non individuali.

L’idea che i media tentano di far passare è che il M5S ha cambiato pelle, che è diventato succube del PD ed altre cose simili. Una tale narrazione è infondata e parte dal presupposto che il sistema politico e la società siano fondamentalmente bloccate, così non è. La nuova maggioranza che sostiene il Governo Conte ancor prima che nascere in Italia si è formata in UE quando il M5S è diventato determinante per la elezione della von der Leyen a presidente della Commissione Europea.

Il M5S , da quel momento, è il primo partito politico nato dalla crisi del 2007-08 ad entrare a far parte della maggioranza che Governa l’Unione Europea. Non è cambiato il M5S, è il sistema nel suo complesso ad essere mutato. Sono l’Unione Europea ordoliberista e gli interessi economici che quell’ideologia rappresenta ad avere avuto bisogno del M5S per riuscire vincenti nello scontro con il diretto concorrente, il nazional liberismo rappresentato dalla destra delle “piccole patrie” teorizzata dalla “nouvelle droite” .

Soltanto analizzando il conflitto tra due destre è possibile comprendere ciò che è successo a livello di U.E e ciò che sta succedendo oggi in Italia.

Tra i Paesi dell’UE, l’Italia è quello dove la Lega, portatrice dell’idea di un’Europa dei popoli e delle piccole patrie, sembrava riscuotere un grande successo. L’idea del regionalismo differenziato trova fondamento proprio nell’idea dell’Europa dei popoli. Questa idea è stata respinta dai governi degli Stati – Nazione che fanno parte dell’Unione Europea.

Che il progetto della “nouvelle droite” sarebbe stata respinto è apparso chiaro già durante la vicenda Catalana. A partire dalla Germania nessun governo ha fatto da sponda al secessionismo catalano. Salvini ha aperto un’apparentemente ingiustificata crisi perché gli è stato chiaro da subito che il suo progetto politico era stato sconfitto a livello europeo, per cui ha giocato il tutto per tutto sperando in Zingaretti che, per ragioni diverse, voleva le elezioni politiche anticipate. Zingaretti, resosi conto di essere rimasto isolato sia nel PD che in Unione Europea, ha poi condotto una trattativa intelligente facendo marcia indietro rispetto alla posizione iniziale. Devo ipotizzare che Zingaretti, almeno inizialmente, non abbia colto il messaggio di David Sassoli, neoeletto Presidente del Parlamento UE, quando alla direzione nazionale del PD dichiarò necessario aprire al M5S. Se si analizza attentamente e senza pregiudizi il programma politico del M5S, a partire dal reddito di cittadinanza fino al salario minimo, si riconoscono proposte non molto distanti da quelle attuate dagli altre governi dei Paesi UE. 

Il sovranismo della Lega è altra cosa dal sovranismo britannico; il primo si fonda sull’idea dei micro stati regionali, quello Britannico, al contrario, sull’idea dello Stato Nazione Britannico parte integrante di quel mondo anglo sassone che tiene insieme Regno Unito, USA, Canada, Australia, Nuova Zelanda e milioni di abitanti di Paesi imbevuti di cultura anglo – sassone. Da una parte parliamo della Lombardia e del Veneto e dall’altra della cultura e del mondo Anglo Sassone che interessa qualche miliardo di persone. Il progetto di Salvini che è poi quello della Lega Nord è di un provincialismo senza pari. Solo chi pensa che il Mondo finisce sui confini Lombardo – Veneti può sostenere un progetto di quel genere. La Liga Veneta che si richiama ai fasti della Repubblica di S.Marco ha molto da imparare da questa antica realtà per esempio in materia di cosmopolitismo e di multiculturalità. Con il nuovo Governo Conte assisteremo all’emergere di una nuova classe dirigente sia del M5S che del PD.

Infatti non escludo che del nuovo governo possano far parte volti inediti capaci di costruire con Conte quella sintesi che aiuterà M5S e PD ad uscire fuori dal reciproco isolamento in cui sono finiti. La buona riuscita del governo Conte potrebbe fare da apripista per la nascita di altri governi simili in Europa. Il primo paese che potrebbe trarre buoni auspici dalla riuscita del Governo Conte è la Spagna.

Alle ultime elezioni politiche il Psoe, dopo un’esperienza di governo positiva grazie al sostegno esterno di Podemos, ha vinto ma, a causa del calo consensi di Podemos, non riesce a formare il nuovo governo. Podemos è rimasta traumatizzata dal risultato negativo delle elezioni e comunque ha un dibattito interno che vede contrapposti i due leder per cui non è da escludere che alla fine la situazione spagnola possa essere risolta prendendo proprio spunto dal contesto italiano. 

 


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