Google Maps svela gli imbarazzanti segreti della Corea del Nord

par Giulia Usai
martedì 29 gennaio 2013

Guidata da una dittatura di ispirazione staliniana, attualmente governata da Kim Jong-un, terzogenito del defunto Kim Jong-il, capo assoluto sino al 17 dicembre 2011, la Corea del Nord, secondo Amnesty International e Human Rights Watch, è uno dei Paesi al mondo in cui i diritti umani subiscono le violazioni maggiori.

Lo Stato intrattiene rapporti esclusivi con Russia, Cina, Vietnam, Laos e Cambogia, ma risulta quasi totalmente impenetrabile ai governi occidentali, puntellato ai confini da posti di blocco che filtrano massicciamente i visitatori.

Sino a questo momento, a risultarne sconosciuta era anche la topografia: sorvolando i territori con Google Maps, la rilevazione di intere aree appariva impossibile, non essendo documentata fotograficamente nessuna regione al di fuori della capitale Pyongyang. L'area nordcoreana è coperta da una rete intranet i cui contenuti sono totalmente verificati e manipolati dallo Stato, mentre l'accesso a internet è consentito a poche centinaia di abitanti selezionati.

Jayanth Mysore, product manager di Google Map Maker, un programma che, sulla base di mappe già esistenti, materiale in rete e immagini satellitari forniti dagli utenti permette di ricostruire carte geografiche fedeli, spiega come per merito di un gruppo di cartografi volontari, che hanno lavorato dalla vicina Corea del Sud, Google Maps sia ora era in grado di offrire una panoramica dall'alto dello stato asiatico. Il team di Google tiene comunque a precisare che le riproduzioni non sono perfette, e invita i navigatori web a dare il proprio supporto per lavorare a migliorarle.



Spostandosi virtualmente lungo le aree del Paese, ecco così apparire grosse aree grigie della taglia di centri abitati, che sembrano corrispondere ai "centri rieducativi" di cui tanto si vocifera, nei quali vengono "raddrizzati" gli oppositori al regime. Il più vasto si trova in una zona del nord-est, al confine con la Cina, denominato nella ricostruzione topografica "Campo 22". La Commissione per i Diritti Umani della Corea del Sud stima siano reclusi nei campi sparsi per il Paese più di 200 mila dissidenti.

Nell'immagine, appare tutta l'ampiezza del "Campo 16", altrimenti detto "Hwasong Camp", sempre situato nella zona nord-orientale.



I cartografi volontari che si sono impegnati nella ricostruzione delle mappe, hanno dichiarato al Wall Street Journal che pochissimi gulag risultano nell'attuale prospetto dell'area nordocoreana, rispetto al loro numero effettivo.

Con ironia un po' macabra, vari utenti web, sfruttando la possibilità di lasciare un commento in merito alla qualità delle aree presenti su Google Maps, si sono scatenati. Mark Lebbink, ad esempio, scrive: "Il migliore gulag in città. Facile da raggiungere e molto accogliente! La natura intorno è magnifica e la gente carina. Raccomando senza dubbio questo campo a chiunque voglia perdere ogni libertà e diritto in nome del Capo Assoluto".

Soprattutto gli abitanti della Corea del Sud, che non hanno la possibilità di stabilire nessun contatto con familiari e amici confinati al Nord, nonché le associazioni per la difesa dei diritti umani, sperano che questo timido accesso a nuove informazioni sullo Stato-fortezza sia il primo segnale di un cambiamento.


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