Gli immigrati e gli italiani sono tutti buoni o tutti cattivi?
par Paolo Borrello
lunedì 30 marzo 2015
Spesso gli immigrati extracomunitari si rendono responsabili di reati anche molto gravi. Recentemente a Terni un marocchino ubriaco ha ucciso un giovane senza alcun motivo.
E i comportanti delinquenziali di singoli immigrati determinano, abbastanza frequentemente, attacchi indiscriminati nei confronti di tutti gli stranieri che per vari motivi sono presenti nel nostro Paese.
Considerazioni di buon senso dovrebbero dimostrare chiaramente l’inconsistenza di questi attacchi indiscriminati.
Non tutti gli immigrati si rendono responsabili di reati, anche meno gravi rispetto agli omicidi, come ad esempio i furti, reati che, comunque, destano giustamente preoccupazione fra i cittadini italiani.
Anche gli italiani si rendono responsabili di reati molto gravi. E’ sufficiente citare gli italiani autori dei cosiddetti femminicidi, che spesso si verificano all’interno delle famiglie.
Poi, le mafie, che imperversano non solo nelle regioni meridionali ma ormai in tutto il territorio italiano, sono composte solo da italiani.
Inoltre, non è affatto dimostrato che la percentuale degli stranieri che compiono reati sul totale degli stranieri che abitano in Italia sia superiore alla percentuale degli italiani, che si comportano nello stesso modo, sulla popolazione italiana complessiva.
Certo, spesso si è sottovalutato il rischio che gli immigrati potessero compiere dei reati, anche in seguito a un “buonismo” ingiustificato. Infatti è evidente che non tutti gli immigrati sono “buoni”. Ma anche gli italiani non sono tutti “buoni”.
Il problema della sicurezza nelle città italiane è un problema senza dubbio molto importante e molto sentito e non deve essere sottovalutato. E spesso invece viene sottovalutato.
Ma occorre essere consapevoli che a determinarlo sono sia gli stranieri che gli italiani.
Le considerazioni che ho formulato sembrano appunto considerazioni di buon senso. Quindi dovrebbero essere ampiamente condivisibili.
E invece?
Invece, spesso, vengono sopravvalutati i reati compiuti dagli immigrati ed essi determinano attacchi, critiche, paure, che si rivolgono alla totalità degli stranieri che abitano in Italia.
Ma è necessario ragionare, utilizzare anche il buon senso e concludere che non tutti gli immigrati sono “cattivi”, come del resto non tutti gli italiani sono “cattivi” e che non è vero che gli italiani siano più “cattivi” degli immigrati.