Gli errori del FMI: ma che mondo è mai questo?

par Zag(c)
venerdì 7 giugno 2013

«Strettamente confidenziale». Con questa dicitura sulla copertina del rapporto il Fondo monetario internazionale ammette di aver sbagliato nel salvataggio di Atene: l'Fmi ha pesantemente sottovalutato i danni delle misure di austerità prescritte nel piano di salvataggio concesso alla Grecia.

E questo mi fa venire, nel nostro piccolo provincialismo, l'atteggiamento di oggi del mainstream verso la controriforma del mondo del lavoro della madonna lacrimevole, la cosidetta ex ministra Fornero. Oggi tutti a puntare il dito per le conseguenze pratiche verso uomini e donne e sopratutto per i danni che ci porteremo per decenni. Tutti, giornali e uomini dell'attuale governo ministri ed ex ministri politici di opposizione, ex opposizione, maggioranza ed ex maggioranza. Gli stessi che pochi mesi fa, non decenni, solo pochi mesi fa hanno appoggiato e votato all'unanimità quei provvedimenti, in pochissimi giorni, senza dibattito parlamentare (per quel che possa valere questo ormai desueto formalismo). Ora tutti a parlarne male e ad accusare la ministra e quel provvedimento. Gli stessi che accusavano di comunismo e di terrorismo di irresponsabilità (e non mi dilungo nell'elenco), quanti all'epoca, nelle piazze (sbarrate, chiuse, militarizzate da Alemanno e dal ministero degli Interni) dicevano con dati alla mano quello che poi oggi loro stesso denunciano.

Ora l'accostamento fra il FMI e i nostri politicanti, sindacalisti a libro paga e pennivendoli, filosofi e professori è quanto meno riduttivo, ma l'ho fatto non per la quantità, ma per la qualità.
E mi spiego.

Anche nella religione cattolica (ed io non sono religioso) al riconoscimento della colpa segue il pentimento, l'espiazione e la redenzione. Ma anche nella cultura laica al riconoscimento della colpa deve seguire l'autocritica e quindi atteggiamenti conseguenziali e contrari rispetto a quelli che hanno portato a compiere la colpa. Altrimenti il sospetto che si a solo opportunismo è forte!

Nella cultura e nel pensiero unico moderno questo non avviene.
Ora parlare del'FMI è generico. Facciamo allora nomi e cognomi. Christine Lagarde attuale direttore operativo in carica o Dominique Strauss-Kahn direttore fino al 2007 sono o no responsabili di quella politica che ora denunciano come sbagliata? E i partiti nostrani e parlamentari e sindacalisti che quella riforma della madonna lacrimevole ora denunciano, sono colpevoli quantomeno per aver all'epoca taciuto e nascosto le reali conseguenze che ora denunciano? O vogliamo, anche qui, utilizzare quella categoria del pensiero che tanto di moda va in Italia, del "a mia insaputa?" o del "è colpa di chi mi ha preceduto" (che in questo caso, per l'Italia, non vale in quanto sono gli stessi quelli del prima e del dopo).

Non dovrebbero questi signori responsabili a vario titolo, pagare le conseguenze di tanti misfatti? Ma sarebbe troppo. Allora non sarebbe logico non dico da parte loro, ma da parte nostra pretendere che si cambi atteggiamento e politica a livello europeo e locale? Ma che mondo è mai questo che tutto è consentito, tutto e il contrario di tutto (a parole) ma continuare come se nulla fosse accaduto e che nulla accade?

Tutto deve cambiare per non cambiare nulla.


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