Gli equilibrismi di Berlusconi in politica estera

par Ghigo Elli
domenica 7 settembre 2008

Berlusconi e la sua possibile "spada di Damocle" futura: la politica estera

Se in Politica interna Berlusconi sembra per il momento non avere rivali, anche per la fetta consistente di elettorato che è dalla sua parte, in Politica estera si addensano su di lui alcune nubi. Ciò avviene proprio nel momento in cui le sue scelte strategiche sembrano sortire effetti positivi e forse insperati. La mediazione da lui operata per ammorbidire i toni altrimenti accesi tra Russi e Americani gioca a favore dell’Italia, la cui credibilità non sempre è stata riconosciuta da tutti. L’accordo con Gheddafi per compensare i danni coloniali subiti dalla Libia è stato un modo molto efficace e disinvolto per spuntare futuri contratti a condizioni favorevoli nel campo delle fonti energetiche di cui il paese africano è ricco. Infine, non sono da sottovalutare, per il notevole ritorno di immagine che hanno generato, i 5 milioni di euro spesi per rimettere in sesto l’obelisco di Axum, restituito da poco agli etiopi. Il messaggio che si è voluto dare in questo caso è che l’Italia, a differenza di altre potenze coloniali, ha fatto definitivamente i conti con il proprio passato.

 

E’ tuttavia dai successi che nascono le possibili crisi. E nel futuro prossimo l’equilibrismo di Berlusconi amico degli Stati Uniti e nello stesso tempo della Russia, si troverà certamente al bivio di una dolorosa scelta.

Oggi l’Italia fa affari con L’Iran e con la Libia, ma domani che accadrebbe se si acuisse la tensione in Medio Oriente ?

Oggi l’Italia è amica di tutti; degli iraniani come degli israeliani, dei Russi come degli Americani, degli Etiopi e degli Eritrei. Ma se gli scenari dovessero cambiare un Berlusconi non potrebbe più bastare, a meno che non si metta a fare l’Andreotti, o il….D’Alema.


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