Giustizia: la triste realtà

par Dario Campolo
martedì 3 novembre 2009

Siamo arrivati alla frutta, con frequenza assidua il nostro Premier Silvio Berlusconi sta aumentando i suoi interventi, ovunque e sempre più spesso anche nelle trasmissioni faziosamente di sinistra a suo dire, forse per via dello share sempre più alto di tali trasmissioni. Noto che i suoi interventi sono sempre più nervosi e (passatemi il termine) "logorroici".

La fissa del nostro Premier è ormai nota, la magistratura è tutta o quasi comunista e quindi da combattere, l’esempio che i nostri più giovani concittadini stanno avendo è questo, sovvertire il giudizio della legge e soprattutto diffidare dalla legge e dalle istituzioni, quindi il risultato potrà esserne uno solo: il non rispetto della legge.

Ma questo non basta al nostro Premier Silvio Berlusconi perché mettendo già le mani avanti e guardando al futuro dice che se i giudici comunisti dovessero condannarlo lui non si dimetterà mai dalla sua carica. L’immagine che mi viene in mente è un presidente che se mai dovesse risultare colpevole di uno o più reati è la resistenza al pubblico ufficiale e quindi al non rispetto della legge, un po’ come se i carabinieri venissero ad arrestare qualcuno di noi "cittadini normali" e noi come se nulla fosse non riconoscessimo nei Carabinieri o Polizia l’arresto che per legge gli competerebbe con la conseguenza di uno scontro pericoloso. Questo è l’insegnamento che traiamo.



Ebbene, a questo punto si potrebbero aprire scenari imprevedibili se il processo Mills confermasse in cassazione la colpevolezza dell’avvocato inglese per falsa testimonianza, per la prima volta ci troveremmo di fronte ad un corrotto certificato e un corruttore che si troverebbe nella sua fase iniziale processuale di primo grado per via del lodo Alfano poi annullato dalla consulta, ma non finisce qui perché se le notizie che stanno circolando sui quotidiani di questi giorni sui processi delle stragi degli anni 92/93 e sulla trattativa mafia - stato venissero confermate sarà prevedibile una chiamata a Palermo, Milano e Firenze come indagato da parte dei giudici su Silvio Berlusconi.

Questo è il punto,
gli Italiani stanno affrontando una delle crisi economiche peggiori di questo secolo con aziende e famiglie sempre più in difficoltà ma, da come si può vedere la crisi non esiste e l’obbiettivo principale è la riforma della giustizia.

Adesso sapete perché.


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