Giorgio Salamanna e Tino Casali: la scomparsa di due partigiani
par Aldo Giannuli
sabato 7 novembre 2015
Ho casualmente appreso della scomparsa di Giorgio Salamanna, presidente dell’Anpi barese, accaduta il 28 giugno scorso. Giorgio, che aveva 91 anni, era stato partigiano in Montenegro, poi catturato dai tedeschi fu internato in un lager nei pressi di Belgrado.
Rientrato in Italia si iscrisse al Partito Socialista, poi aderì alla scissione del Psiup e successivamente al Pdup. In seguito passò al Pci, ma restò sempre un socialista di sinistra. Uomo di assoluta rettitudine, ne ho un ricordo molto caro, come lo si può avere di un amico conosciuto 45 anni fa e con il quale sono sempre rimasto in contatto, sino a quando sono stato a Bari.
E’ stato Presidente dell’Anpi barese dalla fine del 1977, dopo la morte di Aramis Guelfi che ne era stato il primo presidente. Contrariamente a quanto spesso si pensa, nel meridione non sono mancati i partigiani, anche se hanno combattuto in altre parti d’Italia ed Europa. A Bari i fogli matricolari segnalavano la presenza di oltre 2.000 partigiani combattenti che avevano partecipato alla Resistenza nel nord, ma anche il Grecia, Jugoslavia ed alcuni in Francia e Russia.
Nelle stesse ore in cui ho appreso la scomparsa di Giorgio, moriva anche Tino Casali, presidente onorario dell’Anpi nazionale. Fu nel maquis francese, poi tornò in Italia dove fu fra i gappisti milanesi.
Personalmente l’ho incontrato solo quando era già molto anziano, ma ne ho un ricordo vivido e presente. La morte è un fatto naturale che va accettato con serenità, soprattutto quando giunge in tarda età, ma questo ovviamente non elimina il rimpianto di chi ci lascia, soprattutto quando si tratta di persone di questa qualità.
Ciao Giorgio, ciao Tino, cercheremo di difendere ancora le libertà repubblicane che avevate conquistato e che oggi hanno nuovi e forse più pericolosi nemici.