Gaza è sotto attacco

par Ettore Scamarcia
domenica 4 gennaio 2009

Tank e fanti, supportati dal fuoco incessante delle navi da guerra israeliane, stanno facendo irruzione nella Striscia di Gaza. Finora più di 400 i morti, 2100 i feriti. E il bilancio continua a salire.

Israele ha lanciato l’offensiva di terra contro Gaza alle ore 19:30 di ieri (18:30 ora italiana). L’operazione Piombo Fuso, dunque, entra nel vivo dopo i circa 500 raid che hanno martoriato la sottile striscia di terra incastonata fra deserto e mare.
L’esercito israeliano sta entrando da Nord, da Est e da Sud all’interno del territorio controllato da Hamas, eseguendo così una manovra a tenaglia. Colonnati di carri armati, seguiti da fanti armati, stanno avendo i primi scontri a fuoco con i militanti. Nel frattempo navi militari stanno facendo tuonare le loro cannoniere contro gli edifici della città di Gaza.

Sulla guerra riesplosa tra i palestinesi e gli israeliani vi sarebbe molto da dire. Prima di tutto la disinformazione dei notiziari e di buona parte dei quotidiani: l’accento è posto troppo sui razzi artigianali lanciati da Hamas verso le città ebraiche e non sui caccia F16 che stanno bombardano edifici civili come scuole, moschee, ospedali. Vittorio Arrigoni, ultimo italiano rimasto a Gaza nonostante l’ordine dell’IDF, l’esercito israeliano di evacuazione immediata per tutti gli stranieri lì presenti, racconta una realtà ben diversa a quella che ci hanno propinato notiziari condotti da direttori del calibro di Emilio Fede. Ribaltando le assurde dichiarazioni del ministro ebraico Tzipi Livni, secondo cui a Gaza non vi è alcuna crisi umanitaria, racconta che soltanto l’ospedale di Al Shifa contiene 600 feriti gravi contro 29 macchine respiratorie ed è sottoposto a frequenti blackout nonchè privo di personale esperto. Racconta inoltre che una loro imbarcazione carica di materiale medico sia stata speronata per tre volte in acque internazionali da 11 navi da guerra; fortunatamente, anche se col motore in avaria, sono riusciti ad attraccare in un porto libanese.

Il 50% della popolazione di Gaza è composta da bambini. Sono loro le vittime principali degli attacchi di Israele. Su Internet girano tantissime fotografie che ritraggono le piccole vittime uccise dai raid degli F16. Altro che attacchi mirati, bombe intelligenti e cretinate di questo genere.



Ora c’è da fare una riflessione, al di là della scandalosa inefficienza ed inerzia delle diplomazie occidentali. Qual è la strategia d’Israele? Davvero i generali pensano di eliminare in questo modo Hamas? Proprio sulle organizzazioni che fanno leva sull’odio? Così non lo si alimenta? Quei bambini mutilati, quegli edifici distrutti diverranno i nuovi simboli del terrorismo internazionale. Una volta occupata Gaza, cosa faranno gli israeliani? Militarizzeranno tutto, saranno oggetto di attacchi kamikaze e di scontri con la popolazione oramai priva di ogni speranza e diritto alla vita. L’operazione Piombo Fuso va ben oltre i limiti, non c’è razzo Qassam che possa giustificare tale carneficina.


Il G8 che si terrà alla Maddalena in luglio si propone di gestire la globalizzazione. Se si tratta di finanziare con centinaia di miliardi di euro le banche e gli apparati militari, oh bè, niente in contrario. Assolutamente nulla...


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