GB: lettera sul Guardian contro la visita di stato di Benedetto XVI

par UAAR - A ragion veduta
giovedì 16 settembre 2010

Il Guardian ha pubblicato ieri una lettera di 55 intellettuali laici contrari al carattere di “visita di Stato” attribuito al viaggio di Benedetto XVI nel Regno Unito.

I firmatari si sono dichiarati “concordi” nel ritenere che il papa non meritasse tale onore, perché ritengono che, nonostante come cittadino europeo e come leader di una religione sia ovviamente libero di entrare e visitare il paese, in quanto capo di stato e responsabile dell’organizzazione di cui è capo è stato ed è responsabile di “essersi opposto alla distribuzione di preservativi alle famiglie numerose dei paesi poveri, incrementando così anche la diffusione dell’AIDS; di promuovere la segregazione; di negare l’aborto anche alle donne più vulnerabili; di opporsi alla parità dei diritti per lesbiche, gay, bisessuali e transessuali; di non aver affrontato adeguatamente i molti casi di abusi su bambini commessi all’interno della sua organizzazione”.

Dopo aver criticato la mancata sottoscrizione di molti trattati sui diritti dell’uomo e di aver invece stipulato concordati che discriminano i diritti umani dei cittadini di quei paesi, i sottoscrittori hanno “rifiutato il mascheramento della Santa Sede come uno Stato e del papa come un capo di Stato”, in quanto sarebbe una “semplice finzione utile per amplificare l’influenza internazionale del Vaticano”.

Tra i firmatari, Stephen Fry, Richard Dawkins, Philip Pullman, Ken Follett, AC Grayling, Simon Blackburn, Harold Kroto, Jonathan Miller, Peter Tatchell, Lewis Wolpert, ma anche parlamentari, baronetti e Lords. Anche l’UAAR, insieme ad altre associazioni internazionali, ha inviato la propria adesione al documento.


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