Fukushima: acqua radioattiva attorno alla Centrale. Morto di cancro il direttore, eroe durante disastro

par Paolo Monarca
mercoledì 10 luglio 2013

Masao Yoshida, "l'eroe che autonomamente decise di raffreddare i reattori danneggiati dal sisma/tsunami del 2011 con acqua di mare violando gli ordini dei superiori", come scrive l'Ansa è morto ieri per un cancro all'esofago. Aveva 58 anni. 
 
A renderlo noto è stata la Tokyo Electric Power Company, la più grande compagnia elettrica del Giappone, che controlla il sito di Fukushima Dai-ichi, la centrale nucleare gravemente danneggiata dal terremoto e dallo tsunami del marzo 2011, di cui Yoshida era stato direttore all'epoca dell'incidente. 
 
La TEPCO ha escluso che la malattia di Yoshida sia stata causata dalle pericolosissime radiazioni alle quali il direttore della centrale si era esposto per evitare il disastro nucleare. Ma la "rassicurazione" della compagnia non ha tranquillizzato nessuno. Soprattutto in giorni come questi, dopo un'altra dichiarazione, quella del responsabile dell'Autorità di regolamentazione del settore nucleare, Shunichi Tanaka, secondo il quale dell'acqua fortemente radioattiva continua, a distanza di due anni e mezzo dal disastro, a inquinare il terreno attorno agli impianti danneggiati. 
 
I livelli di cesio-137, un isotopo radioattivo generato dalla fissione dell'uranio nelle centrali nucleari supererebbero di diverse migliaia di volte il limite consentito, schizzando a 22mila becquerel per litro, contro i 90 di massima. 
 
Notizie non certo rassicuranti che dovrebbero spingerci a riflettere sugli enormi pericoli (piuttosto che sui possibili benefici) che un ritorno al nucleare potrebbe comportare in un Paese ad alto rischio sismico come l'Italia.
 

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