“Fratelli d’Italia” va in pensione, “Italia amore mio” è il nuovo inno nazionale!

 

1946: Repubblica o Monarchia? 2010: “Fratelli d’Italia” di Mameli o “Italia amore mio” di Emanuele Filiberto di Savoia? Sanremo riabilita i "reali". Ospite d’onore la Regina Rania di Giordania. Un plebiscito di “sms” riesuma il principe di casa Savoia Emanuele Filiberto, contestatissimo dal pubblico dell’Ariston e la Clerici, che a stento riesce a contenere le sue “tette” - esagerate! - nulla può contro i fischi del popolo sanremese e si limita a fare la dama di compagnia a Principi e Regine!

 

Doveva essere la serata delle celebrazioni per i 60 anni della leggenda di Sanremo, con celebri “cantanti ospiti” a reinterpretare altrettanti evergreen della manifestazione, ma si è chiusa tra i fischi per il “salvataggio” del “Trio-Monnezza” composto da Emanuele Filiberto, Pupo e il tenore Luca Canonici. La platea dell’Ariston non gradisce ed esplode la fronda del dissenso, ma c’è poco da fare: per il pupillo di casa Savoia - che appare sempre alticcio pure quando è sobrio - si tratta della terza «riabilitazione» coram populo italico, dopo il rientro dall’esilio nel 2002 e la vittoria a «Ballando sotto le stelle» nel 2009.

 

Fa niente se «Italia amore mio», il brano portato a Sanremo, è «’na chiavica» per dirla alla Nino D’Angelo. Il Padre nostro sabaudo, la risibile lettera dall’esilio (questo passerà alla storia del costume italico come l’anno epistolare, in cui alle "lettere" vengono demandati "divorzi e perdoni" illustri) insieme alla longa mano dei fan club legati ai reali, hanno reso possibile questo evento “resurrezionale”. Poco male!

 

Aspettando Marcello Lippi, il ct della nazionale di calcio, l’immagine più facile e immediata che viene in mente è quella di undici uomini in campo che stonano e storpiano l’opera del Principe “Italia amore mio”, prima di cominciare a tirare calci ad un pallone. Mameli non si girerà più nella tomba ora che Sanremo ci ha regalato il nuovo inno nazionale!