Forza Matteo: rottamali, smembrali, pattumierizzali

par Aldo Giannuli
martedì 4 luglio 2017

Come al solito, non nascondo le mie opinioni e, nel nuovo braccio di ferro interno al Pd dico subito che sto dalla parte di Renzi senza se e senza ma. E vengo a spiegare il perché.

Cominciamo da chi sono i suoi attuali contestatori: Romano Prodi, Walter Veltroni, Dario Franceschini, Nicola Zingaretti, tutti militanti “antemarcia” del Pd che ne hanno condiviso ogni nefandezza pre renziana, ma che poi hanno seguito pedissequamente anche ogni nefandezza renziana, dalla “buona scuola”, all’abolizione dell’art 18, sino a quella riforma autoritaria del Costituzione per la quale hanno votato si anche nel referendum (e questo non glielo perdoneremo mai). Quindi, degli opportunisti incalliti.

Dopo il 4 dicembre 2016, non hanno azzardato nessuna autocritica, nessun ripensamento, si sono limitati a fare i pesci in barile come se il referendum non ci fosse stato e tantomeno hanno avuto il coraggio di mettere sotto processo il segretario che li aveva portati alla disfatta. Quindi anche vigliacchi.

Poi è venuto il congresso e si sono schierati come un sol uomo con la sua maggioranza, magari nell’illusione di poterlo condizionare, così perdendo l’ultima occasione di deporre il despota. Quindi anche imbecilli.

Ora cercando di disarcionare il tiranno con una congiura di palazzo che, ovviamente, si sgonfierà appena Renzi tossirà. E dovremmo fare il tifo per questa congrega di opportunisti vigliacchi ed imbecilli?

Ma, mi si dirà, Renzi non ammette nemmeno la sconfitta e “non ragiona”. Ma quando mai?! Renzi, che non è un’aquila, ma non è nemmeno scemo, lo sa perfettamente che si è trattato di una sconfitta pesantissima. Ma proprio perché ragiona sa di non poterlo ammettere: se lo facesse dovrebbe anche riconoscere che questo è il risultato dei suoi errori, magari dovrebbe accettare di riaprire il discorso sulle coalizioni e subire veti e oltraggi vari, o addirittura farsi da parte.

Come ha giustamente detto Sorgi: la coalizione di centro sinistra si fa se Renzi fa un passo indietro, ma Renzi non ha alcuna intenzione di fare quel passo. Ma così condanna il Pd a perdere? Si ma a Renzi del Pd non interessa assolutamente nulla, a lui interessa la sua posizione di potere anche a costo di una nuova scissione. E sa che di possibilità di arrivare al 40% non se ne parla nemmeno. Secondo voi perché è diventato proporzionalista? A lui interessa restare alla testa di quella che ormai è la lista Renzi. Questo non lo hanno capito i suoi “oppositori” della venicinquesima ora che, peraltro, non riescono a pensare altro che la minestra riscaldata del centro sinistra anni novanta riunito intorno ad un nome nuovo: Romano Prodi!

Renzi è un avversario, per la verità un po’ grossier, sleale, cafone, di destra, truffatore, tutto vero, ma ha almeno la qualità di esistere ed avere qualche consistenza, i suoi avversari sono mediocri ectoplasmi. E poi, diciamocelo, qui il problema non è quello di un miglior segretario del Pd ma quello di cancellare il Pd dalla carta geografica, e, sotto questo profilo, Renzi ci dà forti garanzie di farlo più in fretta degli altri che magari se la trascinano per chissà quanto altri tempo.

Ergo: dai Matteo, pestali!

Aldo Giannuli


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