Forza Beppe, avanti così!

par Alfonso Mandia
giovedì 28 febbraio 2013

Diciamocelo chiaro e senza infingimenti ipocriti: Beppe Grillo ha fatto cosa giusta e onesta a mandare a quel paese Bersani rifiutando l'alleanza in parlamento.

Riusciamo a dircelo, senza farci venire un colpo apoplettico, che, da quando ha cominciato a fare i primi spettacoli di denuncia dello schifo nel quale stavamo affogando ad oggi, spesso ha fatto detto e agito quello che le cosiddette sinistre non son mai riuscite neanche a pensare?
 
Non sono un grillino, non ho votato Grillo, anzi non ho proprio votato e ho scritto giusto qualche giorno fa che l'idea di un paese a sua immagine e somiglianza mi fa venire i sudori freddi, ma come non tener conto del fatto che mentre lui girava l'Italia prendendo denunce a grappoli, andando a sputtanare alle assemblee degli azionisti di grandi aziende i padroni del paese, mazzolando le compagnie telefoniche che han dovuto azzerare la famosa sovrattassa sulle schede prepagate, denunciando gli imbrogli e le schifezze di senatori, sindaci, assessori, portando in scena l'auto alimentata a idrogeno quando ancora non se ne conosceva neanche l'esistenza, facendo crescere un blog diventato punto di incontro dove migliaia di giovani possono tenersi costantemente in contatto per portare avanti battaglie direttamente sui territori, che parlano di ambiente, trasporti, reddito di cittadinanza, economia sostenibile, ricerca, innovazione, salute pubblica, scuola, beni comuni, grazie anche all'appoggio di donne e uomini comuni la cui preparazione tecnica e culturale fa impallidire la masnada di macellai che dal calduccio del parlamento han devastato il paese, i partiti della sinistra che fu passavano il tempo ad autodistruggersi tutti presi dalla strenua difesa di poltrone e privilegi, i centri sociali si scannavano tra "aree politiche" diverse spazzando via, come e peggio sta facendo Grillo, chiunque avesse l'ardire di non accettare in silenzio le linee politiche dettate di volta in volta dai cerchi magici di turno e i movimenti di lotta spesso e volentieri preferivano accordarsi con questo o quel politico per dar voce ognuno alla propria specifica vertenza, con la cecità di chi non capisce o fa finta di non capire che ogni singola lotta non può che essere una parte di un tutto, disfatto il quale non può che generarsi rabbia, impotenza, frustrazione e invisibilità, nei migliori dei casi.
 
Rifiutando l'alleanza, Grillo ha fatto quello che la cosiddetta sinistra blatera da tempo immemore di voler fare, partire dai programmi, dalle proposte e non da un vergognoso accozzare dinosauri in via di estinzione come fu la lista Arcobaleno qualche anno fa o peggio Rivoluzione Civile oggi, per non parlare di Vendola che pur di non scomparire è arrivato a dichiarare che magari, su certi temi, si poteva anche aprire a un discorso con la lista Monti, con buona pace della "società civile" di cui tanto hanno sparlato gli uni e l'altro, salvo poi, all'atto pratico, fargli ciao ciao con la manina.

Bene ha fatto dunque, Beppe Grillo, a stanare il caro Bersani, quello che vuole cambiare l'Italia ma non troppo, perché adesso avrà poco da inventar metafore tra una sbuffata e l'altra di sigaro.


Adesso dovrà scegliere se parlare a quella quasi metà della popolazione, tra chi ha votato Grillo e chi a votare non c'è proprio andato, che non ne può più di giaguari, clown, fascisti riciclati, democristiani, parassiti, sherpa e portaborse, proponendo un programma di governo che difenda la scuola pubblica, il lavoro, la salute dei cittadini, che spezzi le gambe a corrotti e corruttori, che cancelli i vergognosi privilegi dell'accozzaglia di delinquenti che bivaccano nei palazzi del potere, o esser loro complice facendo una bella ammucchiata di "unità nazionale".

Qualcosa è gia cambiato definitivamente, ce lo dicono, che ci piaccia o meno, i risultati di quest'ultima tornata elettorale.

Bersani dovrà scegliere tra il cogliere l'occasione per avviare un reale cambiamento o gettar via la maschera del brav'uomo e lasciar che tutto vada a rotoli aspettando di godersi il vitalizio mentre tutto intorno il paese si sbriciola e la gente continua a morire di fame, malattie e disperazione.

Qualunque delle due scelte farà, sarà un bene per tutte e tutti noi, ché finalmente sapremo davvero con chi abbiamo a che fare, aldilà delle illusioni, delle belle speranze e dei discorsi poetici.

E di questo sarebbe saggio ammettere, con serenità e voglia di capire il perché e il percome, che dobbiamo ringraziare, almeno un po', Beppe Grillo e il Movimento 5 stelle.

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