Firenze troppo bella: ci pensa Damien Hirst

par Mauro Guidi
sabato 16 ottobre 2010

Titolo brutale per una operazione artistica ad alto rischio che cerca di mettere a confronto in modo sfacciato e provocatorio il top dell’arte antica con il meglio dell’arte contemporanea. La pazza idea? Collocare il famoso “teschio di Damien Hirst" all’interno di un grande cubo nero e sospenderlo in Palazzo Vecchio a Firenze subito dopo lo Studiolo di Francesco I, dove il granduca rifletteva di arte, scienza, alchimia. L’effetto è senz’altro tutto da vedere e gli apprezzamenti dei visitatori tutti da sentire! Ma la domanda che mi faccio e vi faccio è questa: ci sarà veramente un positivo effetto sinergico collocando un’opera contemporanea in un contesto rinascimentale?

Damien Hirst (Bristol, 7 giugno 1965) è un artista inglese, capofila del gruppo conosciuto come YBAs (Young British Artists). Hirst domina la scena britannica durante gli anni novanta e la morte è il tema centrale delle sue opere. È noto soprattutto per una serie di opere in cui corpi di animali, come squali-tigre, pecore e mucche, sono imbalsamati ed immersi in formaldeide. Manifesto della sua poetica è The Physical Impossibility Of Death In the Mind Of Someone Living (ovvero, L'impossibilità fisica della morte nella mente di un vivo), consistente in uno squalo tigre di oltre 4 metri posto in formaldeide dentro una vetrina. Quell'opera divenne il simbolo dell'arte britannica degli anni novanta. La vendita dell'opera nel 2004, ha reso Hirst l'artista vivente più caro dopo Jasper Johns (wikipedia).
 
 
Il teschio di Damien Hirst è un’opera dal titolo “For the love of God”, realizzata facendo un calco in platino di un vero cranio umano e ricoprendolo con 8601 diamanti.
 
Quest’opera, da 1.106 carati, la più costosa della storia dell’arte, è stata acquistata da un gruppo di galleristi per 50 milioni di sterline, ovvero 75 milioni di euro. Un incontro-scontro tra passato e presente, tra immagini paradisiache e simboli inquietanti. Vedremo in seguito l’effetto ma di sicuro l’operazione, prevista entro l’anno, potrà avere un ottimo risultato commerciale stimolando curiosità e portando così a Firenze altri milioni di turisti da tutto il mondo.

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