Fiat, una commissione d’inchiesta sulle violazioni sindacali
par Paolo Borrello
martedì 22 novembre 2011
Prima della disdetta di tutti gli accordi sindacali da parte della Fiat, presupposto per l’estensione dell’accordo di Pomigliano a tutti gli stabilimenti, Maurizio Landini, segretario della Fiom-Cgil, aveva rilasciato alcune dichiarazioni circa il comportamento antisindacale della Fiat: “Stiamo raccogliendo in un dossier ciò che sta accadendo nel gruppo Fiat perché vogliamo presentare un libro bianco arrivando anche in Parlamento e chiedere una commissione parlamentare che ci ascolti perchè ciò che sta accadendo è un tragico ritorno agli anni ‘50 peggiorato dal fatto che si esce anche dai contratti e dalle leggi del nostro paese”. Lo stesso leader della Fiom che a margine dell'assemblea regionale dei delegati dei metalmeccanici della Cgil osserva: “A Pomigliano, per esempio se hai la tessera Fiom non ti assumono, mentre lavoratori che erano in distacco in altri stabilimenti in giro per l'Italia, dopo che hanno partecipato a manifestazioni e scioperi della Fiom si sono trovati improvvisamente in cassa integrazione”.
“Quello che sta avvenendo è una logica autoritaria, estremistica da parte della Fiat che sta negando le libertà sindacali che invece nel paese sono garantite dalla Costituzione e dallo Statuto dei lavoratori. Riteniamo pertanto che - prosegue Landini - in un momento in cui tutto il paese si parla di coesione nazionale bisognerebbe rendere evidente che anche la Fiat deve assumersi le proprie responsabilità rispettando le leggi del paese e la volontà dei lavoratori. Mentre siamo di fronte ad una serie di violazioni che mascherano l'assenza di un piano industriale e confermano che anzichè investire e produrre in Italia Fiat sembra avere altre intenzioni e altre volontà che noi non siamo disponibili ad accettare”.
“In questa logica troviamo gravissimo se dal primo gennaio in tutto il gruppo Fiat verrà esteso l'accordo di Pomigliano - ha proseguito Landini - perchè saremmo di fronte all'applicazione per la prima volta nel paese dell'articolo 8 e sarebbe anche grave se le altre organizzazioni firmassero questo accordo perchè significherebbe che la Fiat con un accordo sindacale decide che la Fiom, i suoi iscritti, i suoi delegati nelle sue fabbriche non li fa più esistere. Siamo di fronte - ha concluso Landini - ad una attacco alle libertà sindacali ed è bene ribadire che Fiom e Cgil non firmeranno mai accordi, anche dove hanno la maggioranza, che escludano altri sindacati”.