Fiat: condanna Formigli. La difesa della Gabanelli

par Paolo Monarca
mercoledì 22 febbraio 2012

Sette milioni di euro (sic!) è quello che Formigli e la Rai dovranno pagare come risarcimento alla Fiat per un servizio sulle performance dell’Alfa MiTo, di una Mini Cooper e una Citroen Ds.

"Una condanna senza precedenti (...) Una cifra impressionante, del tutto insostenibile" scrive il conduttore di Piazza Pulita sul Fatto Quotidiano, in un pezzo in cui lamenta non tanto le ragioni giuridiche, quanto "l’immensa sproporzione tra fatto e ammenda" e di conseguenza "il suo intento punitivo", scrive ancora il conduttore. Il punto che sottolinea Formigli è se "in Italia questo giornalismo libero di confrontare e criticare un prodotto ce lo possiamo ancora permettere", se, insomma, qualcun altro, dopo questa sentenza, si prenderà ancora la briga di fare la benché minima critica. 

Ma soprattutto la contestazione è sull'indipendenza dei periti e qui Formigli chiude con una stoccata sottolineando come due dei tre periti "hanno ammesso di fronte al giudice che i rispettivi istituti ricevono finanziamenti da Fiat".

Un punto su cui torna anche Milena Gabanelli, conduttrice di Report, in una lettera pubblicata oggi dal Corriere della Sera:

La difesa di Formigli ha obiettato che il Politecnico di Torino viene finanziato dalla Fiat (...). Dal curriculum del professor Cheli emerge che: "Da anni è responsabile di una serie di contratti di ricerca tra il Politecnico di Milano e, tra le altre, le società Pirelli Pneumatici, Bridgestone, Centro Ricerche Fiat, Ferrari Auto, Fiat Auto". Salvio Vicari, docente alla Bocconi, è stato nel consiglio di amministrazione della Valdani-Vicari e associati. Dentro la Valdani-Vicari troviamo l’ex direttore generale di Teksid France ( gruppo siderurgico fondato da Fiat). Dalla Valdani Vicari invece proviene l’attuale tax senior specialist di Fiat Services. E’ possibile domandarsi se nella loro valutazione ci sia imparzialità?

Il secondo punto su cui preme la Gabanelli è, invece, la sproporzione tra il risarcimento a Fiat e quello, ad esempio, assegnato pochi giorni fa dalla sentenza Eternit:

Pochi giorni fa, sempre a Torino, nella sentenza Eternit il tribunale condanna 2 dirigenti a 16 anni di reclusione per disastro doloso e omissioni di misure infortunistiche, e ai responsabili civili impone il risarcimento di 30.000 euro ad ogni famiglia che ha avuto un morto in casa per amianto. (...) Ben altra cifra dovranno pagare la Rai e Formigli per aver accusato una vettura di essere meno veloce di un’altra. Un’informazione considerata incompleta. 


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