Fiamme in Victoria, coccodrilli a Brisbane

par Francesco Piccinini
lunedì 9 febbraio 2009

Down-under in fumo. David Packham, un ricercatore con 50 anni di esperienza sugli incendi boschivi, attualmente alla Monash University ha comparato la quantità d’energia sprigionata dalle fiamme a quella di 660 bombe atomiche. 30.000 ettari di foresta in fiamme, con fiamme che si alzano fino a 80 metri (ovvero l’equivalente di un palazzo di 25 piani).

E’ questa la situazione in Victoria in queste ore. I morti sono 166 ma il computo finale potrebbe superare i 230, secondo le autorità.

Quando ho letto le prime agenzie ho sperato che la situazione non fosse così grave, non riuscivo a capire. Il Victoria è lo stato più a sud dell’Australia e le temperature non sono mai elevatissime – come possono esserlo a Sydney o lungo la Gold Coast – e proprio per questo ho scelto di chiedere spiegazioni ad amici in zona. Mi hanno confermato una situazione irreale con ragni e serpenti che si dirigono verso le abitazioni per sfuggire alle fiamme. Più a nord il livello dell’acqua sale e a Brisbane dei coccodrilli hanno ucciso due bambini.

Nella globalizzazione del clima, l’Australia ci sta mostrando gli scenari futuri ai quali potremmo andare incontro. Così mentre leggevo gi aggiornamenti mi sono ricordato della mia prima volta down-under… A 16 anni, il mio terzo anno di liceo passato lì grazie ad una borsa di studio. Il divieto di uscire senza capello nelle ora calde, i raggi del sole che arrivano violenti sulla pelle perché lo strato di ozono è sottilissimo.


Ricordo un calore intenso che ti avvolgeva e non ti lasciava respirare... Ma io ero a Sydney mentre Melbourne godeva di un clima differente. Sono passati solo dieci anni e le condizioni climatiche sono andate drasticamente peggiorando. Melbourne è in fiamme e Sydney ha visto un’escursione termica di 23 gradi! Oggi si è passati dai 39 del giorno ai 16 della notte. Momenti che avevo visto e vissuto solo nel cuore desertico dell’isola. E’ la desertificazione che avanza. Che vuole superare le Blue Mountains per gettarsi nella Baia. Nel vedere il Victoria in fiamme sono stato male. Ho visto il paese che mi ha accolto a braccia aperte devastato.

Devastato da Howard e Bush che non hanno voluto ratificare il protocollo di Kyoto, devastato dall’inquinamento e dalle emissioni indiscriminate. Devastato da chi si ostina a negare che il cambiamento climatico è in atto ed occorrono misure urgenti.

Non riesco a scrivere… Immagino le fiamme intorno le Tre Sorelle, immagino la casa della mia famiglia avvolta dalle fiamme. Ripercorro con la mente le strade di Brisbane e penso ai bambini morti. Non ci sono giustificazioni. Era tutto prevedibile. Lo ripetono da anni ma nessuno vuole ascoltare. L’Australia non è lontana. “Casa mia” ci sta mostrando il futuro che ci aspetta se non decidiamo di dare una svolta alle nostre politiche energetiche.

Nella globalizzazione, i perdenti sono coloro che ci offrono le indicazioni più preziose all’avanzata delle trasformazioni. La crisi dei bond argentini aveva preannunciato la crisi del 2008; gli assurdi cambiamenti climatici australiani potrebbero essere il prologo a scenari ben più funesti.



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