Festival di Sanremo: Luca e Paolo e la comicità riparatrice
par Spettacolando
giovedì 17 febbraio 2011
Ieri a Sanremo è andato in onda quello che fra un po' in Rai sarà regola. La par condicio sine qua non. Ieri mattina, dopo "Ti sputtanerò" la canzone di Luca e Paolo su Berlusconi e Fini la dirigenza si era fatta sentire, chiedendo che anche l'opposizione fosse colpita dalla satira del duo, anzi precisamente che "piacerebbe vedere anche altri instant song che riguardino altre espressioni della politica italiana".
Il problema è che Paolo e Luca hanno detto sì e così le "vittime" sacrificali del diktat sono state Roberto Saviano, Michele Santoro, un'altra puntatina su Fini, che non fa mai male, e poi Cordero di Montezemolo (e un'allusione al Papa). Oltre a essere l'ennesima dimostrazione che parlare di politici di sinistra non va bene neanche più per far ridere, dispiace che questa serata di comicità non berlusconiana sia stata la seconda e sia venuta dopo le critiche della dirigenza.
Sarebbe stato bello e, perché no, "coraggioso" (termione inadatto ma che, speriamo, renda l'idea) che si fosse inaugurato così il festival e invece no. Invece, anche se questa serata fosse stata pensata così com'era (un po' lo dubitiamo, ma chissà), purtroppo si porterà appresso la macchia della costrizione, della comicità riparatrice (ché parlare di satira è un po' azzardato) e il fatto che siano stati proprio Luca e Paolo ad andarci per sotto ci spiace ancora di più.
Chissà cosa diranno stamattina i dirigenti Rai, che ieri se la ridevano in platea neanche tanto sotto i baffi, e soprattutto vediamo cosa succederà stasera e su quale argomento decideranno che i due comici genovesi dovranno far ridere.
E' tutto molto triste.