Ferrari minaccia querela a Twitter. E peggiora la sua situazione

par Marco Ciaffone
venerdì 6 luglio 2012

Dunque, la conduttrice Rai Paola Ferrari si sente diffamata dagli insulti e dalle “pesanti allusioni fisiche” che alcuni utenti di Twitter le hanno riservato durante i recentissimi Europei di calcio. E annuncia querele. Fin qui tutto legittimo, se non fosse che la querela non è contro gli utenti responsabili dei cinguettii sopra le righe, ma contro l’intera piattaforma. Insomma, Paola Ferrari querela Twitter.

Ecco, un classico caso di professionista che ignora il funzionamento della Rete e quali sono i meccanismi che la governano, soprattutto a livello di regolamentazione del mezzo. Insomma, gli amministratori di Twitter dovrebbero tenere d’occhio ogni singolo contenuto per evitare questo tipo di reati? Ci sono ormai norme e sentenze che esentano da questo tipo di responsabilità gli intermediari della comunicazione online.

La Ferrari, non contenta, dice che “in Italia c'è un vuoto legislativo sui social network” e che gli insulti anonimi sarebbero inaccettabili. Anonimi. Su Twitter, dove ognuno è registrato con una account. Al massimo possono essere nascosti dietro un nickname.

Infine, la contromossa della Rete. Come al solito, gli utenti travolgono la reazione stizzita del vip, e #querelaconpaola scala in breve le classifiche degli hashtag risolvendosi in un ulteriore danno all'immagine della Ferrari.

Ecco, signora Ferrari, lei ha diritto di tutelarla, questa immagine, ma è proprio in quest’ottica che dovrebbe evitare di dire castronerie su mezzi che, evidentemente, non conosce. In caso contrario, qualcuno la fermi.


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