Femminicidi: oggi come ieri

par Antonella Policastrese
mercoledì 19 marzo 2014

Non si placa la furia omicida di uomini che continuano ad uccidere le proprie donne. L'escalation di tale violenza cresce ogni giorno che passa, senza attenuarsi. Un problema tutto italiano, un fenomeno trasversale, che colpisce ogni classe sociale. Sembra di vivere in un clima d'oscurantismo senza precedenti e la crisi oltre che economica è diventata etica e morale.

Di colpo è come svegliarsi un giorno e rivivere i racconti di tanto tempo fa, quando una donna per il semplice fatto di essere moglie, doveva necessariamente fare la madre del proprio marito e non importava se alla base ci fossero storie di corna. Era tutto comprensibilissimo, in quanto l'uomo era cacciatore e le sue scappatelle erano segno di virilità e di comando. Il comando che si esercitava in casa sulla propria famiglia, regno indiscusso dell'uomo padrone, a cui tutti dovevano obbedienza.

Cos'è cambiato d'allora, in cosa si sono evoluti i tempi, se il modo di pensare sotto sotto è sempre lo stesso ed un atto di ribellione viene punito con la morte? Tornano sempre queste parole. Ribellione e obbidienza, mettendo a tacere i propri sentimenti e acquietare la coscienza, per far rientrare ogni segno di scollamento.

E che sia una mentalità imperante votata al sottostare, lo dimostrano i fatti successi in parlamento. Le parlamentari non hanno avuto esitazione a votare una legge elettorale, contenente articoli di legge che le riguardavano direttamente: la parità uomo donna, nel competere durante una tornata elettorale. E ancora dando un'occhiata alla cronaca di questi giorni: Alessandra Mussolini va in chiesa con il marito, dopo che l'imprenditore rampante è stato preso con le mani nel sacco, per quanto attiene le baby squillo. Un uomo ricco, che usa il corpo di minorenni per traslullarsi in giochi erotici, pagandole congruamente. Un padre di famiglia, un uomo, che ancora una volta viene accolto sotto l'ala della moglie madre, in quanto che volete farci è un uomo.

E semmai a sbagliare, a trarlo in inganno, sono state quelle adolescenti dal corpo acerbo che lo hanno provocato, ragion per cui cos'altro poteva fare un pover uomo? Questione di cultura o meglio di sottocultura, di una mentalità che è cresciuta all'ombra di un passato in cui la moglie doveva stare buona ed essere accondiscendente e l'uomo fare un po' come gli pareva. Cosa deve cambiare se i presupposti sono questi? A cosa serve ribellarsi, dire no, quando un rapporto diventa soffocante, tanto da toglierti il respiro, il rispetto di se stesse, la voglia di affermare il proprio io, la propria femminilità?

Non c'è via d'uscita. I femminicidi sempre frequenti, continuamente all'ordine del giorno, ne sono una testimonianza tangibile. Di questo passo l'Italia, stato in declino, l'oscar lo vincerà per i femminicidi, che sono diventati la piaga sociale di un tempo in crisi d'identità.


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