Fazi investe negli e-book
par Marinella Zetti
lunedì 28 luglio 2014
La casa editrice romana pubblica libri digitali dal 2010 e ha le idee chiare su DRM e prezzi. Lo spiega Alice Di Stefano, editor della collana Le meraviglie.
Nonostante sia nata nel 1994, Fazi è arrivata al grande pubblico nel 2003 grazie a 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire di Melissa P., e l’anno successivo con la saga
Fazi è in prima linea anche nell’avventura digitale, come spiega Alice Di Stefano, editor della collana Le meraviglie.
D. Quando avete iniziato a pubblicare e-book?
R. Nel 2010. All’inizio, online abbiamo messo solo una cinquantina di titoli. Ora, a parte poche eccezioni, o i testi di cui non possediamo i diritti specifici, per ogni libro presente in libreria c’è anche la versione elettronica.
D. Vi sono collane dedicate all’editoria digitale?
R. Non specificatamente ma abbiamo già fatto diversi esperimenti con pubblicazioni di varia, thriller e fantasy (nonché un manuale sul fenomeno degli Hipster: Hipster dixit di Camilla
D. Come coniugate l’editoria cartacea con quella digitale?
R. Vanno di pari passo: nella nostra casa editrice, la cura redazionale dedicata all’edizione cartacea è applicata anche all’editoria digitale. Quest’ultima, in più, presenta maggiori possibilità di interagire con i lettori attraverso link, collegamenti, materiali extra inseriti negli
D. L’edizione digitale avviene contemporaneamente a quella cartacea o in un momento successivo?
R. La nostra prassi prevede la pubblicazione contemporanea della versione cartacea e di quella digitale di ogni libro: il giorno dell’uscita in libreria è già disponibile anche l’e-book, a meno che non si decida di anticipare la versione elettronica per favorire il lancio del volume, come nel caso di #ArrivoArrivo la corsa di @matteorenzi da Twitter a Palazzo Chigi, di Roberto Tallei e Matteo Grandi, che è uscito in questi giorni in versione e-book e uscirà in cartaceo a metà luglio.
D. Qual è la vostra politica commerciale, ovvero il costo dell’e-book è decisamente inferiore rispetto alla versione cartacea?
R. Sì, è decisamente inferiore anche perché si tratta di un file (e non di un oggetto fisico), che ha di necessità un costo di realizzazione minore rispetto al cartaceo. In più, dalla consapevolezza che il budget destinato ai libri si è ormai drasticamente ridotto nasce la
D. Ritenete che il prezzo sia importante nel libro in versione digitale?
R. Il prezzo più basso favorisce indubbiamente la vendita nonché l’utilizzo di questo canale, almeno in questa prima fase di sperimentazione e consolidamento di una nuova modalità di lettura.
D. I vostri libri in versione digitale contengono il DRM o lucchetto elettronico, oppure sono liberi? Se inserite il DRM perché lo fate?
R. Il DRM l’abbiamo inserito solo nella prima fase di sperimentazione digitale; in un secondo momento però (ormai da qualche anno) abbiamo optato per il watermarking o social DRM,
D. Siete d’accordo con l’Iva al 22% sui libri elettronici o credete che l’aliquota dovrebbe essere al 4% come per la versione cartacea?
R. Non siamo d’accordo sull’Iva al 22% perché, anche se il mezzo di fruizione dell’e-book è elettronico, il contenuto veicolato resta pur sempre il frutto di un lavoro, quello dell’editore, che si prende cura del testo, dalla sua scelta fino alla fase di promozione e oltre.
D. Come vanno le vendite degli e-book?
R. Bene, direi. Per noi, la vendita in e-book è in costante aumento e anche per questo stiamo cercando di ampliare la nostra offerta digitale seguendo i trend del mercato e sostenendo la nostra promozione per entrambi i fronti: digitale e cartaceo.
D. Quali argomenti privilegiano i vostri lettori?
R. In e-book, i libri di genere sono quelli che vendiamo meglio, anche se ai primi posti troviamo sempre i nostri titoli forti o quelli di maggior richiamo per un determinato momento.
D. Ritenete che gli editori abbiano avuto un approccio corretto all’editoria digitale o si sono limitati a “tradurre” i libri in formato Epub?
R. In effetti, bisognerebbe esplorare di più i diversi tipi di e-book e magari sperimentare ogni tanto quelli cosiddetti “enhanced”, multimediali e interattivi, completi di foto, link, audio e