Farmaci e pubblicitĂ . Giusto o sbagliato?

par pint74
martedì 2 giugno 2009

La Commissione Europea, nel dicembre del 2008, si è espressa a favore dell’informazione sui farmaci da prescrizione (ottenibili solo con ricetta medica) a cura delle ditte farmaceutiche e diretta ai consumatori attraverso tutte le vie possibili.

Queste forme pubblicitarie sono tutt’oggi vietate negli Stati dell’Unione nei seguenti casi:


 Medicinali che possono essere consegnati solo su prescrizione medica;


 Medicinali che contengono psicotropi o stupefacenti, oppure che non sono concepiti per essere impiegati senza un intervento del medico.

Purtroppo molti dei membri di tale commissione sembrano non considerare i grossi interessi economici in gioco e, attraverso norme e variazioni sulle leggi attuali che regolamentano l’informazione al pubblico dei farmaci, potrebbero dare più ampie libertà alle aziende del farmaco in quella che si definisce "informazione sui farmaci" ma che potrebbe venire chiamata anche "pubblicità".

Se le proposte di legge della Commissione Europea diventassero direttive per gli Stati membri, significherebbe che il potere delle lobby del farmaco è tale da influenzare anche un organo importante come la Commissione Europea.


Secondo alcuni membri di tale commissione "l’industria farmaceutica concorre al benessere dei cittadini mettendo a loro disposizione i medicinali che produce e contribuendo alla crescita economica e all’occupazione".

Strana definizione che non calcola che quest’industria ha come primo fine il profitto e perciò dovrebbe, come minimo, essere regolamentata da leggi ferree in modo che non metta "il profitto" al di sopra del bene del paziente.

Le proposte di legge approvate lo scorso anno vanno in tutt’altra direzione...


Con la possibilità di reclamizzare i propri prodotti, le industrie farmaceutiche, aumenterebbero in maniera vertiginosa i propri profitti, ma per il cittadino questo significherebbe avere informazioni poco oggettive, ci sarebbe un aumento dell’uso
dei farmaci ed in maniera irrazionale, senza alcun beneficio e con un aumento della spesa da parte del cittadino e delle istituzioni sanitarie.

Come sappiamo già, la pubblicità è un potente mezzo di persuasione che verrà senz’altro usato dalle lobby del farmaco senza criterio e al solo scopo di massimizzare i profitti a discapito del cittadino/consumatore.

Con le norme attuali, piuttosto rigide in tema di prescrizioni e pubblicità di farmaci da prescrizione, ci sono ugualmente alcuni conflitti di interessi. Conflitti analizzati da gruppi di studio che cercano di trovare una relazione fra la prescrizione di un dato farmaco e il potere di influenzare le decisioni su quale farmaco scegliere da parte dell’industria del farmaco. Secondo i primi risultati ci sono molti indizi che alcuni professionisti si facciano convincere dalla "pubblicità" delle aziende senza però realmente sapere cosa si prescrive al paziente.

Si arriva a casi limite come il vioxx, che ha causato decine di migliaia di morti ed era fino a pochi anni fa prescritto senza problemi da molti medici anche se gli studi a riguardo di possibili effetti negativi (mortali) erano stati falsati da omissioni volontarie da parte delle aziende produtrici.

Da un anno una legge europea permette la pubblicità dei farmaci direttamente al consumatore (anche se in maniera limitata). Come possiamo fidarci delle pubblicità di aziende il cui primo fine è il profitto?

Come riusciremo a distinguere ciò che è veramente utile per la nostra salute se queste aziende, in alcuni casi, sono riuscite a smerciare farmaci potenzialmente pericolosi o mortali anche a professionisti del settore, professionisti preparati e che hanno studiato anni per riuscire a capire il complesso mondo della farmacologia?

"Come per il prescrittore, lo scopo della relazione industria e paziente è sempre quello di vendere i farmaci".

Queste parole fanno parte di un’intervista ad un medico e dovrebbero farci riflettere. Quali rischi ci saranno per noi se venisse approvata una legge che permetta alle aziende farmaceutica di reclamizzare liberamente i propri prodotti al consumatore? E’ meglio lasciare ad un professionista il compito di prescrivere farmaci, il cittadino comune è troppo portato ad ascoltare senza controllare la veridicità di ciò che gli viene detto.

In pratica è troppo portato a farsi fregare, soprattutto da chi ha una buona parlantina...

E di esempi ne abbiamo anche troppi.


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