Fare la spesa? Roba da ricchi
par Andrea Sironi
mercoledì 27 luglio 2011
Ritorno ancora sul famigerato maxiemendamento di conversione del decreto legge n.98/2011, inerente la manovra correttiva.
Il taglio lineare alle agevolazioni sull’Iva - che prevede una riduzione del 5 per cento nel 2013 e del 20 per cento dal 2014 dei regimi di esenzione, esclusioni e agevolazioni fiscali – oltre che riportare l’Irpef sulla prima casa, andrà ad aumentare l’aliquota sia sui beni di prima necessità che per quelli agevolati, rispettivamente passerà dal 4% al 7,2% per i primi, dal 10% al 12% per i secondi.
Dunque il carrello della spesa costerà molto di più, acquistare pane, latte, pasta, farà svuotare più velocemente il portafogli. L’Iva per questi prodotti passerà dal 4% al 4,8% nel 2013 per arrivare al 7,2% dal 2014. Senza ovviamente considerare gli aumenti delle materie prime, piuttosto che quelli di lavorazione e trasporto che andranno ad aggiungersi all’aumento dell’imposizione fiscale.
Per quanto riguarda invece i prodotti in regime di Iva agevolata, dovremo aspettarci aumenti su libri, giornali e prodotti editoriali di vario genere.
Davanti a noi una bella prospettiva di futuro, dove da una parte ci saranno sicuri aumenti per quanto riguarda il “vivere quotidiano”, dall’altro la totale incertezza della tutela dei redditi.
Queste nuove disposizioni sono da considerarsi delle clausole di “salvaguardia”, così recita il testo, ovvero le riduzioni delle agevolazioni non si applicheranno qualora entro il 30 settembre 2013 saranno adottati provvedimenti legislativi in materia fiscale e assistenziale di riordino della spesa sociale, che consentano un recupero non inferiore a 4.000 milioni di euro per il 2013 ed a 20.000 milioni di euro annui a decorrere dal 2014.
Comunque sia, o da un parte o dall’altra le classi sociali più povere subiranno gli effetti di questa manovra, che di fatto bloccherà i consumi, genererà stagnazione, e con essa ancora più povertà e difficoltà.