Expo 2015, la Sicilia della cooperazione passa per Roma

par Concetta Di Lunardo
giovedì 8 maggio 2014

Se la Sicilia è riuscita a conquistarsi la partnership ufficiale di prima regione italiana di Expo Milano 2015, il merito va anche all’impegno profuso nell’ultimo decennio dai Gal (gruppi di azione locale) in termini di cooperazione e sviluppo dei territori.

Anni difficili, lungaggini burocratiche, strettoie politiche difficili da attraversare per i Gal e, più in generale, per tutte le agenzie di sviluppo che hanno puntato sull’emancipazione dei territori a tutto campo.

Le politiche comunitarie di coesione piombavano su un territorio paralizzato da controriforme, burocrazie e mentalità estranee al produrre sviluppo, creando una distanza incolmabile tra istanze di sviluppo provenienti dal sistema istituzioni/imprese. La separazione dei ruoli, la parzialità delle visioni e l’incomunicabilità tra gli apparati, hanno di fatto rallentato le politiche di rete, fondate sui principi della complementarità e della sussidiarietà.

Si parlerà anche di questo, a Roma, l'8 maggio, al convegno «Sicilia Expo 2015 - Bio Mediterraneo» presso l’Istituto alberghiero “Gioberti” su iniziativa del GAL Kalat Est per la promozione del territorio siciliano e delle sue produzioni agroalimentari.

Si ragionerà della riorganizzazione dell'offerta isolana, delle nuove possibilità che si delineano in vista della nuova programmazione comunitaria, ma Roma diventerà per una sera, anche capitale dei prodotti d'eccellenza.

Tra i nodi tematici il settore agroalimentare e sua competitività, organizzazione della filiera corta, marketing territoriale, tracciabilità dei prodotti secondo nuove tecnologie e protocolli di qualità, tutto questo in una serata che, alla fine, avrà al centro una cena di gala.

In continuità con quanto realizzato, il convegno è l’occasione per una riflessione sulle strategie possibili e sui nuovi strumenti d’intervento per mettere in rete le molteplici e diversificate iniziative ricettive, le produzioni tradizionali e le preparazioni enogastronomiche, le risorse culturali e ambientali, in base a criteri di qualità condivisi, in un’ottica del rafforzamento dei risultati, per aumentarne la visibilità, con l’auspicio di condividere un comune percorso verso l’Expo 2015, per il rilancio dell’agroalimentare e della sostenibilità ambientale.

Un processo sinergico a circuito diretto tra produttori e consumatori, protagonisti di un’offerta che, attraverso strategie di marketing e una filiera “veloce” (alleggerita nei passaggi), garantisce la qualità dei prodotti con protocolli di qualità, tracciabilità degli stessi. La ricaduta sul territorio sarà la valorizzazione e promozione di diversi settori: ospitalità, agroalimentare ed enogastronomica, produzioni artigianali, riscoperta culturale delle aree rurali, nonché delle imprese rappresentative del territorio.

Obiettivi operativi integrati in grado di operare una vera e propria rivoluziona copernicana, sintetizzati attraverso azioni diffuse in una nota esplicativa (Ruralità Mediterranea) indicate di seguito:

Nell'ottica della nuova era di visibilità, organizzazione, promozione e trionfo del gusto, fra i tavoli durante l'appuntamento romano, protagonista sarà il “Violetto ramacchese”, specie pregiata di carciofo, insieme a tanti altri prodotti tipici siciliani, tutti uniti in sinfonie di gusto al piatto. Preparazione a cura dei futuri capocuochi e chef de rang dell'Istituto che ospita l'evento, sotto la guida dello Chef Claudio Matrecano.

 


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