Ex Machina, quando l’intelligenza artificiale funziona

par soloparolesparse
giovedì 30 luglio 2015

Non è certo Ex Machina il primo film che solleva inquietanti interrogaativi sull’intelligenza artificiale, ma non c’è dubbio che Alex Garland sia riuscito ad ottenere uno dei migliori risultati degli ultimi anni.

Un giovane scienziato, ricchissimo, è riuscito a realizzare un robot dotato di intelligenza artificiale di altissimo livello. Per fare le ultime verifiche e capire se la sua creatura sia in grado di provare emozioni si fa raggiungere nel suo bunker interrato super segreto dal più brillante dei suoi dipendenti, che ha il compito di testare il robot.

Solo che il robot è una splendida giovane donna e in quanto a sentimenti pare non lesinare assolutamente. Così la vicenda si avviluppa tra sospetti, misteri e incredibili (nel senso che nemmeno i protagonisti sembrano crederci) passioni.

 

Dietro gli studi pare esserci alrtro, o forse è solo il test a non essere quello che sembra. Certo è che il riccone interpretato da Oscar Isaac nasconde qualche segreto (a meno che non sia solo completamente folle). Bravo anche Domhnall Gleeson, mentre è assolutamente splendida Alicia Vikander.

Il tutto è ambientato in una struttura futuristica e affascinante. Titalmente asettica, senza affacci sul mondo esterno (che comunque sarebbe isolato e di proprietà dell’inquietante personaggio).

Ottima la costruzione della vicenda, lo svolgersi degli eventi che ci lasciano intuire cosa sta succedendo senza darci alcuna certezza.

Finisce che ci troviamo in un bel thriller fantascientifico, dove i sentimenti cercano di avere la meglio sulla tecnologia. Si, lo so… non è la prima volta.


Leggi l'articolo completo e i commenti