Escort presidenziali. L’appello delle donne

par morias
giovedì 25 giugno 2009

"Come cittadine italiane, europee e del mondo, rivolgiamo un appello alle first ladies dei paesi coinvolti nel prossimo G8 de L’Aquila perchè disertino l’appuntamento italiano, per affermare con forza che la delegittimazione della donna in un paese offende e colpisce le donne di tutti i paesi".

Quattro professoresse universitarie hanno deciso di rivolgere un appello alle first ladies che si riuniranno nel capoluogo abruzzese, al fianco dei loro potenti uomini, per il G8 di luglio; e lo hanno fatto dal sito micromega.

<<Non ci riferiamo solo alle vicende relazionali del premier...ma soprattutto alle modalità di reclutamento del personale politico e ai comportamenti e discorsi sessisti che delegittimano ... la presenza femminile sulla scena sociale e istituzionale>>.

Dubito che quest’appello sarà preso in considerazione dalle consorti degli uomini più potenti del mondo industrializzato; non una parola circa questa presa di posizione da parte di quattro valenti esponenti del "gentil sesso" italiano è stata spesa dagli organi di informazione italiani.

Come al solito c’è stata una maggiore attenzione da parte dei quotidiani stranieri quali El Pais, El Mundo  oppure il Daily Telegraph.

Oggi abbiamo compreso appieno quali erano gli scopi del premier quando ha organizzato, per le scorse elezioni europee, i corsi di formazione per portare le belle ragazze italiane al Parlamento Europeo.

Oggi, grazie alle rivelazioni di Patrizia D’Addario, abbiamo capito che la formazioni di liste civiche imbottite di "veline", alle passate amministrative, avevano lo scopo di risarcire quelle ragazze per gli imprescindibili "servizi resi" al Paese: basta dare uno sguardo alla composizione di quella lista di candidate presentatesi con "La Puglia prima di tutto", ideata dal ministro per gli Affari Regionali, Fitto



Mi domando a cosa stiano pensando i vari ministri donne di questo governo, con quale faccia si presentano alle conferenze stampa, con quale dignità vanno in giro per il Paese per promuovere la politica del loro Capo del Governo.

Da mesi ormai la Carfagna, la Prestigiacomo, la Gelmini tacciono, e nell’agio del loro "tenore di vita" si alienano da tutte quelle problematiche che dovrebbero vedere le vere donne in prima linea, e schierarsi da parte di loro stesse.

E’ difficile parlare di donne quando sono proprio le donne a non ribellarsi, a sottomettersi al "Potere" per trarne la massima utilità.

Nel corso dell’audizione alla Commissione Affari Costituzionali del Senato della Repubblica, Beppe Grillo è stato fatto oggetto di aspre polemiche per aver apostrofato "zoccole" qualche parlamentare compiacente.

Allora furono in molte, di destra e di sinistra, a rivoltarsi. E sono le stesse che oggi stanno in silenzio ad obbedire al loro "sultano".

Non è che a tutti piace il "presidente puttaniere"?


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