Erdogan, possibile forfait
par Enrico Campofreda
giovedì 8 marzo 2012
Il premier turco ErdoÄan reduce da due operazioni, il 26 novembre e il 10 febbraio, avrebbe “due anni di vita” a causa di un tumore al colon. Ne aveva parlato a dicembre un rapporto dell’Intelligence statunitense pubblicato sul sito Stratfor che aveva avuto scarso seguito. Dopo il secondo intervento i rumor si sono ingigantiti venendo in settimana ufficialmente battuti dalle agenzie e investendo la stessa stampa turca. Così ieri una nota ufficiale del governo di Ankara smentisce le “impudenti notizie relative alla salute del capo del governo” che viene invece giudicata buona dopo il periodo di convalescenza. “Solo Allah è padrone della nostra anima. Solo Lui può decidere della nostra vita” ha profferito l’interessato parlando in una manifestazione del Partito della Giustizia e dello Sviluppo. ErdoÄan ha ripreso a fine febbraio l’attività pubblica e la sua agenda è già piena di appuntamenti: il 26 e 27 prossimi è atteso in un importante incontro sull’energia nucleare in Corea del Sud, il 28 si recherà a Teheran. Ma le email fra sanitari, carpite e diffuse dal rapporto dei Servizi, riferiscono dell’asportazione di 20 cm d’intestino per una situazione tumorale diffusa e sottolineano un’esplicita controindicazione a viaggi e stress per il paziente.
“Cento e una Turchia”, titola un brillante reportage dalla penisola anatolica che coglie a pieno i molti volti della nazione alla quale il disegno politico interclassista di Recep Tayyip ErdoÄan sta dando risposte ricevendo fiducia e gloria. E questi elementi ritrovano un profondo senso identitario nell’Islam che prega ma non impone, rilancia le radici della fede nella società e in politica ma non esclude i laici. Ambasciatore di questo che ha preso il nome di Islam moderato che ha trovato riscontri nell’attualità maghrebina ed egiziana è stato finora il premier turco. Un uomo ambizioso ma capace di colloquiare coi potenti e la gente semplice di Fatih. Il domani, come lui stesso dice, è nella mani di Allah.