Equitalia nel mirino: un segnale di disagio economico

par Paolo Borrello
sabato 28 maggio 2011

Si ripetono gli episodi nel corso dei quali dipendenti di Equitalia sono oggetto di forti proteste quando va bene e, talvolta, di veri e propri atti di violenza. Giovedì scorso è stata presa di mira una sede di Roma di Equitalia. A tale proposito Equitalia ha espresso in una nota “ancora una volta ferma condanna per qualsiasi azione di violenza nei confronti del proprio personale e delle sedi in cui opera. Giovedì mattina a Roma, presso la sede di Equitalia Gerit in via Palmiro Togliatti, alcuni manifestanti hanno messo in pericolo la sicurezza dei cittadini presenti, dei dipendenti e delle forze dell'ordine di presidio con lanci di petardi e altri oggetti”. “Di fronte a quanto accaduto”, Equitalia ricorda a tutti che “le responsabilità relative a multe, tributi e contributi sono da ricercare altrove e non possono ricadere sugli agenti della riscossione e sui loro dipendenti, che ogni giorno portano a compimento il proprio lavoro con onestà, dedizione e professionalità al servizio della collettività”. “Nel sottolineare la propria preoccupazione per i continui episodi che stanno mettendo a repentaglio l'incolumità delle persone”, Equitalia esprime “massima solidarietà a coloro che sono stati aggrediti e rassicura il proprio personale che l'azienda è e sarà ad esso sempre vicina, anche in termini materiali”.

Equitalia ha, evidentemente, ragione. Sono inaccettabili gli atti di violenza nei confronti dei suoi dipendenti. Ed inoltre è corretto rilevare che Equitalia è solamente un agente di riscossione. Le responsabilità di multe,tributi e contributi sono da attribuire ad altri soggetti. Occorre comunque riflettere con attenzione sul fatto che gli episodi citati da Equitalia tendono a diffondersi sempre di più e a verificarsi in varie parti del territorio nazionale. Sono evidentemente la testimonianza che le difficoltà economiche di componenti sempre più ampie della società italiana sono reali. Anche Tremonti dovrebbe rendersene conto invece che criticare i dati sulla povertà forniti dall’Istat. Inoltre quegli episodi che riguardano Equitalia e soprattutto le difficoltà economiche di cui sono espressione, non devono essere trascurate. Possono infatti tradursi in una protesta sociale di ampie proporzioni, che può portare ad atti di violenza anche di notevole portata. Del resto tale eventualità è dimostrata anche dagli scontri che si sono verificati dopo la presentazione ai sindacati del piano della Fincantieri. Sarebbe quindi necessario adoperarsi per contrastare quelle difficoltà economiche, invece di polemizzare, come accaduto a Tremonti.


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